A Lonate si attende la decisione del sindaco Rivolta

Rivolta non ha ancora deciso. Forza Italia garantista: "Si può andare avanti con il vicesindaco facente funzioni". La Lega prende tempo. L'opposizione chiede trasparenza

Nuovo consiglio comunale a Lonate Pozzolo (inserita in galleria)

Il destino dell’amministrazione comunale di Lonate Pozzolo è, in sostanza, appeso alla volontà del sindaco Danilo Rivolta. Se si dimettesse, si andrebbe – con qualche passaggio intermedio – verso il commissariamento, come ha spiegato il Prefetto Zanzi. Se invece mantenesse la carica, l’amministrazione andrebbe avanti: azzoppata, senza sindaco (almeno finchè è sottoposto a limitazioni della libertà personale), rappresentata dal vice, ma andrebbe avanti.

Danilo Rivolta deciderà in piena autonomia: in cella in carcere a Busto, non può confrontarsi con altri che con il suo legale. «Non ha ancora deciso» dice telegrafico l’avvocato Felice Brusatori, che sta esaminando i 14 faldoni di atti dell’inchiesta.
Fuori, dalle file della maggioranza non arrivano commenti, alla vigilia dell’incontro di giunta fissato per questa sera (giovedì 18 maggio). I partiti non sembrano scomporsi particolarmente: tacciono ma non c’è certo un fuggi fuggi. Forza Italia – per tramite del coordinamento provinciale – mantiene la linea garantista già espressa nei giorni scorsi: «Non sta a noi assumere le decisioni che spettano alla persona coinvolta» spiega Marcello Pedroni. «Rivolta deve valutare sulla base del suo interesse e in base alla linea di difesa. Per noi l’inchiesta è un fulmine a ciel sereno, non ci aspettavamo nulla del genere: Rivolta ha avuto un ruolo con una certa continuità nel tempo, anche nelle precedenti amministrazioni guidate da Piergiulio Gelosa. Non possiamo correre a conclusioni troppo affrettate: non è un mese di presenza del vicesindaco facente funzioni che crea problemi, mentre li creerebbe  il commissariamento (nella foto: Sabrina Marino, sindaco facente funzioni, al primo consiglio comunale con Rivolta). Sarebbe una mossa imprudente anche per il legame con Ferno, che deve andare a elezioni» .

Più sintetica e attendista la posizione della Lega: «Posizioni politiche non ne sono state prese fin qui» dice Armando Mantovani. «Nessuna via è stata scelta: ci si incontrerà in questi giorni e si vedrà».

Il silenzio della maggioranza viene invece  giudicato dalla minoranza di centrosinistra «altamente offensivo e irrispettoso nei confronti di tutti i lonatesi». Lo scrive Luca Perencin sul blog dei Democratici Uniti: «Sono passati due giorni e non abbiamo ancora nessuna dichiarazione ufficiale da parte dell’amministrazione reggente e nemmeno da nessuno dei singoli componenti. Blog, Social e sito del Comune, normalmente prodighi di dichiarazioni, tacciono e la stampa riporta solo qualche blanda risposta». Al di là della posizione del sindaco, il centrosinistra ricorda anche che l’indagine tocca anche il segretario comunale, figura di garanzia della regolarità degli atti del Comune. I Democratici Uniti depositeranno una richiesta di consiglio comunale straordinario e valutano se muoversi per una mozione di sfiducia al sindaco (per cui, però, servirebbe anche il sostegno di una parte della maggioranza). «Aspettiamo le dovute dimissioni del Sindaco, ma, in caso contrario, siamo pronti a mettere in atto tutte le misure necessarie per porre termine a questa amministrazione, ricordando che le nostre dimissioni, se servono, saranno immediate e senza indugio».

Sul versante istituzionale, la vicesindaca facente funzioni Sabrina Marino si sta confrontando con le incombenze ordinarie e preferisce la linea del silenzio, almeno in questi giorni. Al di fuori di Lonate, c’è la questione dell’Unione con Ferno, evocata anche da Pedroni. Il sindaco di Ferno Mauro Cerutti ribadisce che devono essere farri apprfondimenti sullo Statuto, «magari chiederò anche un consiglio dal Prefetto». In linea generale comunque l’Unione gestisce solo alcune materie tra i due Comuni (però c’è la Polizia Locale, un nodo centrale in questa vicenda).

Fin qui la cronaca nuda e cruda delle posizioni, senza divagazioni. Sul clima che si respira in paese è difficile capire quale possa essere la posizione dei cittadini. Una parte di loro si è attivata organizzando una fiaccolata di protesta pro-dimissioni, che viene guardata con un po’ di distacco dal mondo della politica. È stata organizzata nel giro di pochissimo, si vedrà quanto dissenso aggregherà.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Maggio 2017
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