Il presidio dei lavoratori della Cub: “Chi non firma l’accordo viene mobbizzato”
Una quarantina di dipendenti della Bertschi hanno presidiato l'ingresso dello scalo merci per denunciare l'ostracismo nei confronti di chi non ha firmato l'accordo di secondo livello
Questa mattina una quarantina di dipendenti della Bertschi, società di logistica che ha sede alla dogana Hupac di Busto Arsizio, hanno manifestato il loro malessere nei confronti della dirigenza che – a detta dei rappresentanti del sindacato Cub – a causa di una vera e propria discriminazione (che sfiora il mobbing) nei confronti dei lavoratori che non hanno firmato l’accordo di secondo livello approvato dai sindacati Cgil e Cisl e firmato da due terzi dei 170 dipendenti suddivisi nelle tre sedi di Busto, Pomezia e Verona.
A partire dalle 4 si sono create lunghe code di camion in uscita e in entrata e si è reso necessario l’intervento della Polizia Stradale per regolare il traffico, che ha coinvolto anche la ss 336.
«Chi non ha accettato di firmare viene fatto lavorare 5/6 ore al giorno anzichè le 8 ore giornaliere come da contratto di assunzione, mentre chi ha sottoscritto l’accordo lavora anche 14 ore al giorno, determinando da parte della Bertschi Italia una palese discriminazione» – scrivono i rappresentanti sindacali in una nota.
I lavoratori raccontano delle numerose difficoltà che stanno riscontrando di dipendenti, soprattutto da marzo quando è entrato in vigore il nuovo accordo, che si aggiungono a quelle già pre-esistenti: «Da tempo abbiamo il problema della franchigia troppo alta in caso di danni al camion – spiega – l’azienda ci toglie i soldi dallo stipendio senza nemmeno verificare se il danno è causato da noi o da terzi. A questo si aggiungono le telefonate dalla sera alla mattina che comunicano al personale di restare a casa, scaricando arbitrariamente le ferie e i permessi dei lavoratori, portandoli addirittura in negativo. Infine ci sono continue contestazioni per svariati motivi, nei confronti dei lavoratori iscritti».
I lavoratori hanno ottenuto un incontro con il direttore Gabriele Vito Del Mistro che si terrà il prossimo 16 maggio alle 9,30: «Per farci ascoltare – hanno commentato Antonio Ferrario ed Eugenio Busellato del Cub – abbiamo dovuto mettere in scena un presidio perchè la linea è sempre stata quella di non parlare con i sindacati che non accettano la demolizione dei diritti dei lavoratori».
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