Rifiuti tossici tra Italia e Svizzera. Coldiretti: “Situazione da monitorare”
Coldiretti Varese interviene sul caso dei presunti traffici illegali di rifiuti tossici tra la Svizzera e l’Italia di cui ha parlato la trasmissione "Falò"
Coldiretti Varese interviene sul caso dei presunti traffici illegali di rifiuti tossici tra la Svizzera e l’Italia di cui ha recentemente parlato un’inchiesta giornalistica andata in onda a “Falò”, trasmissione della Radio Televisione della Svizzera Italiana.
Secondo il programma elvetico, infatti, il problema nascerebbe dall’accordo sottoscritto nel marzo scorso da Regione Lombardia e Canton Ticino, volto ad agevolare gli scambi di materiali inerti per l’edilizia, quali sabbia e ghiaia, dall’Italia verso la Svizzera, e di materiali di scavo non inquinato, come terra e roccia, nella direzione opposta.
“Ed è proprio su questo binario che, nascosti nei cassoni dei camion, correrebbero rifiuti tossici e materiali inquinanti, ovviamente non previsti dall’accordo – afferma Coldiretti – A venire a galla dal servizio giornalistico sarebbe una situazione paradossale con i soggetti che dovrebbero inviare i materiali e quelli che dovrebbero riceverli pronti a stipulare accordi sottobanco per effettuare i dovuti controlli solo sulla terra pulita, a cui in una seconda fase dopo l’arrivo dei nullaosta verrebbero aggiunti i rifiuti nocivi“.
Coldiretti auspica un immediato e pronto interessamento delle Autorità competenti, affinché venga fatta chiarezza sull’accaduto. “L’allarmismo va evitato sicuramente – sottolinea il presidente di Coldiretti Varese, Fernando Fiori – Però è evidente che le cose vadano monitorate, e nel caso emergessero eventuali problemi reali sarà indispensabile intervenire tempestivamente. Varese è da tutti considerata la Città Giardino per la quantità di verde del suo territorio, e noi non permetteremo a nessuno di considerarla terra di conquista, tanto meno agli svizzeri”.
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