Tre domande sull’urbanistica della città

I consiglieri Nogara e Petrotta de "L'Altra Luino" inoltrano un’interrogazione alla maggioranza Pellicini

Avarie

Nel prossimo consiglio comunale di Luino si parlerà anche di urbanistica.

Con un’interrogazione scritta datata 26 maggio i consiglieri del gruppo l’Altra Luino Enrica Nogara e Giovanni Petrotta – del gruppo consiliare “L’Altra Luino” – pongono tre domande alla maggioranza “data la grande rilevanza e l’urgenza della situazione delle Aree Centrali. I lavori previsti per Alp Transit e le inevitabili modifiche da apportarsi al PGT non possono essere affrontati senza che la cittadinanza venga informata e convocata per una chiara ed esaustiva discussione.

I lavori previsti per l’adeguamento ferroviario ad Alp Transit hanno evidenziato nella nostra città  l’esistenza di diversi problemi urbanistici sui quali riteniamo non si possa agire con approssimazione. Infatti nelle ultime settimane si sono rincorse diverse voci sui Social, nelle Commissioni territorio, ai Tavoli tecnici da parte degli amministratori luinesi.  Ci vediamo così costretti a porre una serie di domande al fine di chiarire quali siano gli obiettivi dell’Amministrazione Pellicini  su alcune aree che riteniamo siano particolarmente significative per la città di Luino: area ex Visnova, aree ferroviarie e l’area relativa all’impianto urbanistico del quartiere “Fanfani”.

Riteniamo che su questi spazi si debbano dare risposte alla popolazione esaurienti e competenti in grado quindi di coinvolgere, visto il loro importante valore strategico  per tutto il territorio luinese, i diversi attori interessati: cittadini, residenti, commercianti e ambulanti, lavoratori pendolari etc”, scrivono i due consiglieri comunali.

Da qui le tre domande all’amministrazione Pellicini, che riportiamo di seguito.

1. La destinazione specifica che il vecchio piano regolatore generale prevedeva nell’area ex Visnova – considerata la decisione di posticipare la destinazione delle aree centrali- può avere ancora una sua validità dal punto di vista delle trattive pubblico-privato. Pensiamo al reale valore commerciale di quest’area prima di una sua eventuale nuova destinazione, affinché le trattative con la proprietà possano iniziare da una posizione il più coerente possibile con la situazione in essere.

L’Amministrazione ha individuato nel suo principale documento pianificatorio, il PGT, quei valori limite a cui la città non può rinunciare, denominate negli studi e filosofie “territorialiste” come “invarianti” cioè oggetti e/o strutture che le diverse aree qui considerate hanno al loro interno. Queste sono da ritenersi oggettivamente come delle opportunità. Non nascono solo per la loro singolarità, ma anche e soprattutto da una loro visione articolata di possibile connessione con il restante territorio.

Più concretamente pensiamo sia doveroso riferirsi a quei valori presenti di carattere storico che andrebbero conservati nella loro integrità e unitarietà e ancor oggi, fortunatamente, distinguibili:

Quartiere Fanfani espressione etica e politica di un Welfare residenziale anni 50-60 importantissimo per la storia italiana. In particolare Vi chiediamo: la presenza di nuove strade, di cui una localizzata centralmente e che taglia in due il quartiere per collegarsi ad un’altra posta parallelamente al tracciato ferroviario, non altereranno, compromettendola, la percezione unitaria della sistemazione e il suo esistenziale equilibrio urbanistico (qualità della vita dei residenti)? Considerato l’inevitabile ed evidente presupposto edificatorio (e di servizio) delle infrastrutture stradali e della loro conseguente frequentazione.
Dei due edifici situati nell’area Ex Visnova, espressione liberty (ultimo progenitore del palazzo Verbania: vedasi relazione storica di Palazzo Verbania redatta da Federico Crimi) e di un modello di costruzione di archeologia industriale, l’unico avanzo dell’industria Viscontea proprietà dei Battaglia.
Ma pensiamo anche all’importanza di un ridisegno del valore ambientale che potrebbe servire per ricostruire e valorizzare il paesaggio  dell’intero comparto e inoltre proteggere i limiti tra la ferrovia e le attuali aree residenziali proprio in merito alle discussioni fatte sulle problematiche della sicurezza di ALP-TRANSIT.

2. L’Amministrazione ha stabilito un crono programma del percorso/processo che intende affrontare in merito alla partecipazione, consultazione privata e collettiva? Percorso che potrebbe consigliare aspettative e soluzioni di fatto contraddittorie rispetto agli indirizzi poco chiari e nel complesso confusi fino ad oggi presentati nelle diverse commissioni e sedute del tavolo tecnico.

3. Sindaco, assessori e funzionari tecnici hanno diverse volte parlato di incontri avvenuti con la proprietà dell’area ex Visnova. Sarebbe interessante che tutta la cittadinanza fosse  informata sul contenuto e lo stato di questi colloqui, affinché si possa comprendere meglio la situazione, ma soprattutto per evitare inutili imbarazzi: promesse politiche che poi non si possono mantenere perché non investite dal consenso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Maggio 2017
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