Alessandro Lupi, un varesino porta il primo trofeo al nuovo Milan
L’allenatore ha trionfato con la squadra Under 16. È il primo titolo per la nuova società rossonera
Ha targa varesina il primo titolo assoluto del nuovo Milan cinese. Grazie all’allenatore di Viggiù Alessandro Lupi, che ha condotto i suoi ragazzi alla conquista del campionato Under 16, vinto grazie al successo in finale 5-2 contro la Roma.
Alessandro, come è arrivato al Milan?
«Ho iniziato ad allenare a Viggiù quando ancora giocavo, poi sono stato al Varese. Al Milan sono arrivato tramite un Camp Estivo. Mi vide Giovanni Stroppa e mi portò in rossonero».
Da quanto lavora per il Milan?
«Sette anni, il prossimo sarà l’ottavo campionato. Ho iniziato come secondo degli esordienti a nove. Poi ho fatto tutta la trafila e quest’anno per la prima volta ho allenato una squadra del campionato nazionale».
Con lei c’era un altro varesino, Lodovico Costacurta. Qual è il vostro rapporto?
«Eravamo assieme a Varese, ma in annate diverse. In questi anni abbiamo spesso collaborato. Quest’anno però ha fatto il mio secondo tutta la stagione. Assieme ci troviamo bene, condividiamo gli obiettivi».
E come deve giocare la sua squadra?
«Mi piace sempre comandare il gioco. Ci alleniamo molto con la palla, che è la filosofia del Milan e che sposo. Vogliamo iniziare sempre il gioco partendo dal basso, facendo imparare ai ragazzi a giocare in base agli spazi. Dobbiamo far ragionare i giovani nei concetti e nei principi del gioco».
A inizio stagione qual era l’obiettivo?
«Come sempre il traguardo di questa squadra era di crescere, non di vincere. Era una squadra confusa e un po’ sfiduciata. La società mi ha scelto perché ha individuato in me la persona idonea per dare loro certezze. L’obiettivo vero è sempre quello di far crescere il ragazzo. Dare l’identità alla squadra era il primo traguardo. Ho iniziato sin dall’inizio di trasmettere loro certezze e passione e i ragazzi mi hanno seguito».
Da dove è nata questa vittoria?
«A Pasqua abbiamo vinto un torneo internazionale a Torino, da lì abbiamo capito di essere forti. Siamo entrati nei playoff, abbiamo battuto la Juventus e l’Inter 5-0 e questo ci ha dato una grossa spinta. La finale con la Roma è stata una soddisfazione incredibile, anche se abbiamo commesso qualche errore di troppo. Abbiamo vinto cercando di essere noi i protagonisti e questa è una soddisfazione doppia».
Il giorno della finale erano presenti tutti i dirigenti rossoneri
«Nell’ultimo periodo, con la nuova società, c’è stato il cambiamento nel settore giovanile con Filippo Galli che è diventato responsabile unico. Per quanto riguarda la nostra situazione il progetto continua. Prima della partita Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli (rispettivamente amministratore delegato e direttore sportivo dl Milan, ndr) sono stati con noi negli spogliatoi, hanno fatto i complimenti alla squadra prima della partita dimostrandosi intelligenti e professionali. Vincere davanti ai nuovi dirigenti. È il primo titolo per questa nuova società».
E sul futuro cosa ci può dire?
«Domani mi incontrerò con Filippo Galli e dovrei avere la certezza di mantenere lo stesso gruppo».
A livello invece di settore giovanile italiano, spesso criticato, cosa pensa?
«Sto iniziando a notare un miglioramento, ma bisogna ancora lavorare prima di tutto sugli allenatori. Dobbiamo formarci e interagire tra di noi. Devono essere i tecnici a crescere. Si inizia a vedere un cambiamento che deve essere alla base della crescita dei ragazzi. Speriamo che a breve si possa colmare il gap con Spagna e Germania, che sono al top in questo momento».
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