In migliaia per salutare la Madonna Pellegrina di Fatima

Dopo il bagno di folla per l’arrivo della statua in città, continua il viavai nella chiesa prepositurale. Giovedì messa con le autorità e sabato sera grande processione

Cinque minuti di preghiera, una candela, molte speranze di fronte alla Madonna di Fatima, bianca, splendente, a cui si rivolgono gli occhi e i telefoni per portarsi a casa un ricordo che è pure evento per la città.

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Lo dimostra il viavai continuo nella chiesa prepositurale dei santi Pietro e Paolo, nella piazza raccolta di un centro storico luinese stamattina particolarmente vivo, con persone che entrano nella chiesa col sole ed escono sotto la pioggia, all’ora della colazione e fino alle undici di sera. Tutti per lei, per quella piccola statua la cui immagine in santino è stata distribuita in questi giorni già mille e cinquecento volte, e comunque in numero inferiore rispetto a quanti l’hanno salutata fino ad oggi dal vivo, dall’arrivo con l’elicottero, domenica scorsa.

In mezzo, già diverse messe con l’intera giornata di lunedì dedicata ai giovani, quella di oggi ai malati, quella di domani, mercoledì 28 giugno alle famiglie e ai bambini.

Solo per citare gli eventi liturgici, o collettivi. Poi le preghiere, tante, recitate a mezza voce ai primi banchi sotto lo sguardo attento degli alpini, e di tutti i volontari che gravitano attorno a questa impresa della durata di una settimana.

«L’accompagno io», dice un volontario con un mezzo sorriso rivolto ad un’anziana che fatica a camminare. Entrano in chiesa tedeschi coi pantaloni corti e mamme col pancione; nonne coi nipotini e compagnie di anziani.

«È così, la manifestazione della fede, che spinge qui così tante persone. Una devozione particolare», spiega il parroco, don Sergio Zambenetti prima di indossare l’abito talare per l’angelus di mezzogiorno.

Sul sagrato arrivano anche i curiosi: molti turisti non sanno della presenza della Madonnina ed è la chiesa agghindata a festa a svelare un qualcosa di insolito al suo interno.

La settimana è ancora lunga, e vedremo alla fine in quanti saranno passati.
Giovedì alle 10.30 in occasione della festa patronale del SS. Pietro e Paolo ci sarà la messa con le autorità.
Venerdì 30: giornata del perdono.

Sabato, primo di luglio giornata delle associazioni, dei gruppi di preghiera e dei movimenti e alle 21 una suggestiva processione aux flambeaux per le vie della città presieduta da monsignor Franco Agnesi, vicario episcopale per la zona di Varese.

Domenica 2 luglio il saluto alla statua con messa celebrata al parco a lago da monsignor Paolo Martinelli, vicario episcopale per la Vita Consacrata Maschile seguita dalla processione fino all’ex campo sportivo, per la ripartenza della statua.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Giugno 2017
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