Una “gita” di Coinger per scoprire dove va la raccolta differenziata

E' stato questo l'obiettivo delle visite ai centri di raccolta di Brunello e Crosio Della Valle e agli impianti di recupero “Tramonto Antonio” di Vergiate ed Eurovetro di Origgio in occasione dell’Eco Day 2017

Dove vanno i nostri rifiuti?

Una giornata per scoprire dove finiscono gli sforzi dei cittadini che stanno contribuendo a fare la raccolta differenziata: è stato questo l’obiettivo delle visite ai centri di raccolta Coinger di Brunello e Crosio Della Valle e agli impianti di recupero “Tramonto Antonio” di Vergiate ed Eurovetro di Origgio in occasione dell’Eco Day 2017.

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A chiarire il senso dell’iniziativa, è stato l’amministratore unico di Coinger, Fabrizio Taricco: «L’intento di questa giornata è quello di far conoscere meglio il mondo di Coinger ed in particolare come sono trattati i rifiuti a partire dalla loro raccolta fino allo smaltimento. Una visita come momento di informazione nei confronti dei cittadini e di tutti coloro che si vogliono interessare sulla questione rifiuti».

IL RIFIUTO SECCO? NON SI BUTTA, DIVENTA ENERGIA

La prima tappa è stata alla “Tramonto Antonio S.r.l.”, società che si occupa per Coinger dello smaltimento e del trattamento della frazione secca, cioè il rifiuto indifferenziato: Sono all’incirca 33 mila le tonnellate all’anno ricevute dall’azienda, di cui 10 mila provenienti da Coinger. «Quando il sacco entra nell’azienda, al posto che destinare la frazione residuale alla discarica o alla termovalorizzazione, cerchiamo di trovare una soluzione migliore per quanto riguarda la gestione di tutto ciò che non è riciclabile – Ha spiegato il direttore tecnico della società, Davide Tramonto – Qui, infatti, l’indifferenziato subisce un processo di miscelazione con altri rifiuti come scarti di plastiche, gomme e altro materiale, dopodiché viene caricato su un macchinario dove viene triturato. Dopo la prima triturazione vengono deferrizzati i metalli, lo scarto prosegue e subisce delle fasi di vagliatura che eliminano materiali estranei. Dopo la triturazione si ottiene un coriandolo che viene poi utilizzato come combustibile nei cementifici in alternativa al carbone».

Dove vanno i nostri rifiuti?

Grazie a questa lavorazione, il rifiuto raccolto non solo torna sotto forma di risorsa energetica utilizzato dall’industria del cemento, ma evita di utilizzare per quello scopo un combustibile più inquinante, come il carbone. «Un risultato possibile anche grazie al cittadino – ha sottolineato Tramonto – Perché, facendo bene la raccolta differenziata a casa, si rende più semplice il lavoro di chi deve trattare i rifiuti. Un passo da gigante soprattutto dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente».

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CENTRI DI RACCOLTA PER TUTTI I TESSERATI: IL METODO COINGER

Altre tappe previste, quelle a due dei tredici centri di raccolta Coinger, di cui cinque di proprietà, cinque gestite in diritto di superficie, due in comodato e uno in affitto con riscatto finale, di dimensioni variabili tra 1000 e 5000 mq.

L’appuntamento è stato a Brunello e Crosio della Valle «Tutte le strutture sono messe in rete e ciascun cittadino dei comuni soci di Coinger può accedere a qualsiasi centro tramite un’unica tessera – ha spiegato l’amministratore unico Fabrizio Taricco – In queste aree, l’utenza ha la possibilità di conferire rifiuti ingombranti, scarti vegetali, ferro, legno, toner, oli vegetali, oli minerali, accumulatori al piombo, pile esauste, contenitori etichettati, rifiuti elettrici ed elettronici ed inerti. Qui l’utente conferisce in modo visibile i propri rifiuti nei centri di raccolta, sotto la supervisione di operatori addetti al presidio della struttura. Nell’ultimo anno, sono stati più di 200 mila gli accessi registrati».

Dove vanno i nostri rifiuti?

Queste strutture, suddivise in funzione della capacità ricettiva dei rifiuti conferibili, si articolano in tre gruppi. Presso i centri del gruppo 1 e gruppo 2 è possibile il conferimento solo da parte delle utenze domestiche; nei centri del gruppo 3 è invece possibile il conferimento anche di rifiuti pericolosi nonché il conferimento per le utenze non domestiche dei propri rifiuti non pericolosi, assimilati obbligatoriamente con autorizzazione al trasporto e formulario. Nei centri di raccolta sono arrivati fin ora circa il 30% dei 41 milioni di kg raccolti annualmente da Coinger.

Nel tempo, infatti, Coinger ha ottenuto risultati decisamente importanti che attestano il livello di raccolta differenziata attorno al 76%, con una crescita costante di almeno 2 punti negli ultimi due anni. Numeri significativi che hanno permesso alla società di posizionarsi tra le prime 10 organizzazioni in Italia operanti nel settore e primi in Lombardia secondo una classifica di Legambiente. L’obiettivo è però più ambizioso: come più volte confermato dai vertici della società, si punta a superare, nei prossimi anni, la soglia dell’80% di differenziata. Questo risultato sarà possibile con l’introduzione della tariffa puntuale e unica all’interno del bacino che porterà alla diminuzione del rifiuto indifferenziato e all’aumento delle frazioni differenziate già a partire dal 2019.

IL VETRO TORNA SE STESSO CON UNA AZIENDA INTERNAZIONALE

All’ultimo incontro di giornata svoltosi all’azienda “Eurovetro S.r.l.” di Origgio – stabilimento di recupero e valorizzazione del vetro usato tra i più grandi e all’avanguardia in Italia e in Europa – ha parlato l’amministratore delegato della società,  Pierluigi Galli: «La nostra azienda, alla terza generazione, è di fatto una società di produzione più che un centro di raccolta del vetro: e il nostro obiettivo è realizzare un prodotto qualitativamente eccezionale per i clienti, partendo da un rifiuto».

Dove vanno i nostri rifiuti?

L’azienda, nell’ultimo anno, ha raccolto circa 300 mila tonnellate di vetro, di cui 237 provenienti dalla raccolta urbana e 49 mila dalle industrie. Ad Origgio, infatti, il vetro è diventato una risorsa per la produzione di nuovi oggetti. «Riciclare il vetro è attività molto complessa – ha spiegato il responsabile dell’area commerciale Giovanni Serpella – rendere fruibile ad una vetreria una materia che fino al giorno prima era un rifiuto non è facile. Siamo una vera e propria fabbrica che produce sette giorni su sette, a ciclo continuo».

Dove vanno i nostri rifiuti?

A mostrare ai presenti le fasi del riciclo, in ultimo, ci ha pensato l’operation manager Pietro Molino: «La nostra struttura è suddivisa in tre parti. La prima è dedicata alla ricezione della differenziata, dove giungono oltre cento camion al giorno e tutto viene pesato e controllato con un radiometro per verificare eventuali contaminazioni. Dopo lo scarico, abbiamo poi una prima parte di selezione dove avviene una prima lavorazione del materiale nella quale vengono eliminati inquinanti, ingombranti e tutte le parti ceramiche di grossa dimensione. Infine, nella torre tecnologica, dove il vetro viene separato dagli inquinanti delle più piccole dimensioni, grazie a un procedimento di tipo ottico. Un procedimento altamente sofisticato, che consente di ottenere una materia prima di qualità, sia trasparente, che verde, che marrone». Dalla Eurovetro partono per le vetrerie circa una quarantina di camion al giorno». Quello che non serve per la lavorazione del vetro prenderà altre strade, prima di quelle della discarica: le parti ceramiche andranno al mercato degli inerti, utilizzati in edilizia, quelle metalliche al riciclo del metallo.

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Pubblicato il 14 Giugno 2017
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