Chiude il Summer Festival: che garanzie ci sono per il Comune?
Il festival doveva generare introiti per 115mila euro, in parte da usare a sostegno delle iniziative nel centro storico. E ora che il festival si ferma, che succede?
Nella vicenda del Summer Festival – che chiude dopo due mesi di attività – ai burrascosi rapporti tra privati si aggiunge anche un versante pubblico: il Comune di Gallarate doveva incassare complessivamente 115mila euro, a titolo di compensazione per l’impatto dell’evento e per garantire una serie di servizi.
In questo senso il festival veniva inserito anche all’interno della strategia per il commercio cittadino, visto che una parte delle risorse dovevano andare a sostegno del centro cittadino. Il sindaco Andrea Cassani esprime «umano dispiacere per la chiusura anticipata» e ribadisce che nell’ottica del Comune «la manifestazione non aveva danneggiato i commercianti del centro in alcun modo, visto che le serate in centro hanno sempre attratto moltissime persone, come non si vedeva da anni».
Garanzie e valutazione dell’impatto del festival (quello acustico si è dimostrato problematico per Cassano, più che per Gallarate) erano state al centro anche di un certo dibattito tra maggioranza e opposizione. Quanto alle risorse che dovevano venire dal festival (115mila euro), quanto è stato incassato ad oggi? «Ci hanno pagato un acconto di 22.500 euro, più una prima tranche per il mese di giugno» spiega Cassani. E la somma restante, è destinata ad essere incassata? «Abbiamo una fideiussione da 92.500euro, da cui venivano stornato mensilmente 4500 che ci dovevano dare. Una volta che ci sarà comunicazione di cessata attività, daremo seguito a tutte le istruttorie».
Il ruolo del Comune – ribadisce Cassani – è comunque esterno all’organizzazione. «L’amministrazione è comunque estranea a ogni aspetto di gestione».
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