La presa in carico dei malati cronici, una novità ancora sconosciuta

La “Presa in carico dei malati cronici ” importante novità emersa dalla Legge Sanitaria Regionale, è stata al centro di una riunione unitaria delle organizzazioni sindacali dei pensionati

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La “Presa in carico dei malati cronici ” importante novità emersa dalla Legge Sanitaria Regionale e il Protocollo di Intesa tra Regione Lombardia e CGIL-CISL-UIL sono stati al centro di una riunione unitaria delle organizzazioni sindacali dei pensionati lunedì 3 luglio presso il Collegio De Filippi, a partire dalle 14.

In una regione dove il 30% dei pazienti sono affetti da malattie croniche la novità legislativa della “presa in carico di pazienti cronici” fatta da soggetti pubblici o privati accreditati, definisce una presa in carico individuale del paziente,  fatta da soggetti autorizzati.

In Lombardia sono 140mila i soggetti che hanno più di quattro patologie, e in generale sono 3 milioni e mezzo i potenziali utenti: con loro chi si prende in carico la malattia fa un “patto di cura con il paziente” coordina i nodi necessari alla cura dei tanti pazienti.

Con la presa in carico arriva anche il centro servizi, che gestisce i pazienti cronici: un centro che potrà essere privato, se accreditato,

A luglio verranno mandate le prime 150mila lettere ai pazienti cronici piu complessi, poi via via verranno avvertiti anche gli altri. Il che significa che dopo l’estate, probabilmente, parecchi cittadini Lombardi riceveranno una comunicazione della propria ATS (nuova denominazione assunta dalle Asl) con la quale gli si chiede di scegliere il “Gestore” della presa in carico della  cronicità. NOn tutte le casistiche saranno ricomprese

Non è obbligatorio aderire a questo “patto di cura”: si può continuare con la cura standard, ma almeno sulla carta questo nuovo strumento presenta qualche vantaggio: il consiglio dei relatori è stato di confrontarsi con il medico di medicina generale.

«Questa è una grossa opportunità, ma nei territori la gente non si è ancora accorta dei benefici che può dare questa nuova legge – ha spiegato Claudio Dossi, segretario regionale dello Spi Cgil, che ha tenuto la relazione introduttiva del testo della riforma – e ora che parte una fase che ha una prima ricaduta sulle persone, il dibattito è aperto. C’è una forte discussione all’interno degli stakeholders. Ma è necessario inoltre il monitoraggio delle cose fatte, perchè si rischia di vanificare l’effetto della riforma».

Dopo le spiegazioni ora è il momento di vegliare sul suo concretizzarsi: «Si tratta di una riforma che almeno in teoria sembra interessante, ma è importante monitorare le vere ricadute della riforma sul territorio» ha sottolineato Maurizio Manfredi, segretario generale Uil Pensionati.

Alla presentazione della riforma è seguito un dibattito, le cui conclusioni sono state sintetizzate da Giovanni Pedrinelli, segretario generale della FNP Cisl dei Laghi.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Luglio 2017
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