Silk Way Rally, vittoria di tappa per il varesino Amos

Alla "Dakar d'Oriente" primo successo assoluto del pilota del team Two Wheels. Ora Eugenio è quinto tra le auto: «Ho pianto di gioia»

Eugenio Amos al Silk Way Rally

La costanza paga: lo sa bene Eugenio Amos che dopo due anni non sempre facili nel mondo dell’automobilismo offroad si toglie una grande soddisfazione. Il 32enne pilota varesino ha infatti vinto l’11a tappa del Silk Way Rally, raid motoristico che è una sorta di “Dakar d’Oriente” e che si disputa tra Mosca e la città cinese di Xi’an.

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Dopo il podio colto settimana scorsa, Amos si è imposto nella frazione disputata oggi – martedì 18 luglio – tra Hami e Dunhuang, una “maratona” di 517 chilometri dei quali 360 di prova speciale. Amos è al volante di un buggy Ford modello TRX08LMOD del team Two Wheels Drive ed è navigato dal francese Sebastien Delauney; nella tappa odierna il varesino si è messo alle spalle le due Mini Cooper del saudita Alrajhi (a soli 46″ di distacco) e dell’americano Menzies (a 2’18”).

eugenio amos rally
Immagini di  Marian Chytka / MCH Photo

«Sono felicissimo ed emozionato – ha detto Amos a VareseNews al termine della prova – Oggi raccolgo il primo, grande risultato dopo due anni difficili». Il pilota ha poi rilasciato una breve intervista agli organizzatori: «Quando ho visto vicine le altre vetture ho detto al mio co-pilota: “Oggi potrebbe essere il nostro giorno”. Poi noi non abbiamo sbagliato nulla in navigazione e per questo voglio sottolineare come il 50% del successo sia dovuto al lavoro di Sebastien. La nostra è una vittoria meritata; ho iniziato a piangere di gioia a 5 chilometri dall’arrivo, è un sogno che diventa realtà».

Con il risultato odierno, tra l’altro, il driver varesino sale fino al sesto posto della classifica assoluta, il quinto tra le auto. In testa, dopo il ritiro del campionissimo del rally Sebastien Loeb (fermato da un incidente nella 9a frazione), c’è lo specialista della Dakar Stephan Peterhansel su Peugeot 3008, davanti al cinese Han e al già citato Menzies. Poi un altro francese, Laveille, il russo Sotnikov con il primo camion (un Kamaz) e appunto Amos e Delauney che ora hanno quattro frazioni per provare a ripetersi.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Luglio 2017
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