Super Amos al Silk Way Rally: chiude a un soffio dal podio

«Un risultato che non avevo neppure sognato». Il varesino - una vittoria di tappa - è 4° tra le auto al raid tra Russia, Kazakistan e Cina

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Si è concluso, dopo 14 tappe massacranti disegnate tra Russia, Kazakistan e Cina, il Silk Way Rally, raid motoristico per auto e camion che si può considerare una sorta di “Dakar d’Oriente”.

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Eugenio Amos al Silk Way Rally 4 di 7

Una gara anche a tinte nostrane, perché uno dei due piloti italiani iscritti è un varesino che ha centrato un risultato importante e inatteso, alla vigilia della partenza da Mosca. Eugenio Amos, 32 anni, ha infatti terminato il Silk Way al quarto posto assoluto tra le automobili, sesto della classifica generale, distanziato di 2h12’12” dal vincitore, il forte ed esperto francese Cyril Despres.

Amos era in gara insieme al navigatore Sebastien Delaunay con un buggy Ford gestito dal team francese Two Wheels Drive. Dopo una prima parte di gara non semplice, ma impreziosita da un terzo posto nella quarta tappa, Eugenio ha avvicinato le parti alte della classifica cogliendo anche un fantastico successo parziale nella Hami-Dunhuang.

Al termine del raid, che si è concluso nella città cinese di Xi’an, Amos è stato preceduto soltanto da Despres (dello squadrone ufficiale Peugeot), dall’altro transalpino Lavieille e dal cinese Han. Alle sue spalle anche un campione come Stephan Peterhansel mentre il favorito Loeb è stato costretto al ritiro alcuni giorni fa.

«Sono molto contento di aver concluso al quarto posto il Silk Way – ha detto Amos dopo il traguardo – Non avevo mai neppure sognato questo risultato: temevo di commettere qualche errore o qualcosa del genere. Avevo prenotato il biglietto di ritorno per domenica sera pensando di non avere niente da festeggiare ma non farò più questo errore, perché ora so di poter arrivare al termine di una gara molto difficile come questa. Nelle ultime due settimane ho imparato molto e ho scoperto il mio potenziale con il Buggy 2WD, una vettura fantastica».

Il pilota varesino, che ha all’attivo anche una partecipazione alla Dakar nel 2016 (portata a termine), prosegue: «Devo ringraziare Sebastien Delaunay che ha fatto un ottimo lavoro, è stato il migliore dei co-piloti, è sempre rimasto calmo e non ha mai sbagliato strada (cosa importante in una gara in cui la navigazione è fondamentale ndr). Anche il Team Two Wheels ha fatto un ottimo lavoro: all’inizio abbiamo fatto lavorare i ragazzi fino alla notte perché siamo spesso arrivati tardi, poi siamo migliorati… Hanno tutti grande passione ma anche ottime qualità tecniche e umane. E ora che conosco meglio il Buggy 2WD, non vedo l’ora di andare a correre in Marocco…».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Luglio 2017
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