Il “no all’accoglienza” non serve, oltre 200 in arrivo nell’Altomilanese

La Prefettura ha deciso la distribuzione nei comuni dell'Altomilanese. I richiedenti asilo arriveranno anche nelle città che non hanno voluto firmare il protocollo d'intesa a parte Legnano che comunque si lamenta

gianbattista fratus sindaco legnano

Saranno solo 38 a Legnano (la metà di quanto si era detto fino a giugno, ndr) eppure il sindaco Gianbattista Fratus già annuncia la richiesta di verifiche per la ex-scuola Medea, candidata a diventare centro di accoglienza straordinario). Il bando che la Prefettura di Milano si appresta a preparare per settembre, parla di 246 migranti che verranno distribuiti tra i comuni della fascia a nord di Milano.

Legnano, che è stata tra i primi comuni a promuovere il patto per l’accoglienza diffusa, con il cambio di amministrazione (da centrosinistra a centrodestra) non ha più firmato il protocollo in accordo col Prefetto e, con questa decisione, non potrà più dire la propria sulla collocazione dei richiedenti asilo che verranno mandati.

Nonostante questo Fratus ha annunciato che chiederà agli enti certificatori di verificare se la struttura che verrà utilizzata per l’accoglienza è a norma per lo scopo a cui sarà destinata. Oltre alla ex-scuola, in città, c’è un altro sito che la Prefettura ha inserito nella lista ed è la ex-caserma Cadorna che potrebbe ospitare fino a 350 richiedenti asilo con una tendopoli.Per ora il rischio di ricorrere alla caserma sembra scongiurato anche se sono in corso verifiche e allacciamenti per portare luce e acqua.

Anche gli altri comuni dell’Altomilanese avranno le loro quote di migranti: Parabiago ne ospiterà 34, Nerviano 20, Cerro Maggiore 13, Rescaldina 10, Busto Garolfo 19, Canegrate 8, Castano Primo 12, Magnago 13, Cuggiono 11, San Giorgio su Legnano 10, Villa Cortese 5 e San Vittore Olona 0. Le città più penalizzate, in rapporto alla popolazione residente, sono proprio quelle che si sono sempre opposte a qualsiasi accordo sull’accoglienza, prima fra tutte Parabiago.

I comuni che hanno aderito al patto per l’accoglienza diffusa dovranno ora garantire gli appartamenti per poter ospitare i migranti mentre per quelli che non hanno voluto aderire sarà la Prefettura a individuare i luoghi. I richiedenti asilo saranno gestiti da un’unica organizzazione (quella che vincerà il bando, ndr).

 

GLI ULTIMI DATI DICONO CHE GLI SBARCHI SONO DRASTICAMENTE CALATI 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Agosto 2017
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