Il restauro del Candeliere Fiammingo in diretta al Museo della Collegiata

I visitatori a settembre potranno incrociare anche il fascino delle delicate e competenti operazioni di restauro del prezioso manufatto

Candeliere Fiammingo

Nel pieno dell’estate il Museo della Collegiata è più attivo che mai: aperto tutto Agosto, ha sorpreso nei giorni scorsi i propri turisti, che hanno visto svolgersi la fase iniziale del restauro del candelabro a soffitto, uno dei simboli più noti di Castiglione Olona, riprodotto in innumerevoli immagini, e utilizzato come simbolo da varie associazioni.

I fortunati visitatori di settembre, dunque, oltre a poter ammirare la mostra della tela seicentesca di San Lorenzo, attribuita alla scuola di Daniele Crespi, potranno incrociare anche il fascino delle delicate e competenti operazioni di restauro del prezioso manufatto, di cui il Cardinal Branda dotò la sua Chiesa. Il restauro è stato affidato alla restauratrice Lucia Miazzo, Docente all’Università di Torino presso l’ Interfacoltà Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.

Dopo aver abbassato il prezioso lampadario per mezzo dell’antica carrucola posta sulla volta della navata, il lavoro è iniziato attraverso la predisposizione di un’idonea documentazione. Successivamente ha avuto luogo una prima rimozione dei depositi di polvere più corposi e di residui incoerenti della superficie. 

«Siamo molto grati ad Intesa San Paolo –dichiara il Direttore del Museo, dott. Dario Poretti– che, prendendo in carico questo restauro attraverso il programma Restituzioni, insieme alla competente Soprintendenza, ha ritenuto il patrimonio del Museo della Collegiata meritevole di essere ancora una volta tutelato e valorizzato».

L’ultimo restauro del Lampadario risale alla fine dell’Ottocento ed è ricordato – anche da Mons. Cazzani – per un piccolo “giallo”: il parroco dell’epoca lo aveva inviato nel capoluogo lombardo per un’operazione di pulitura, ma a Castiglione era poi stata spedita una copia, oggi collocata nella Chiesa di Villa. L’inganno dell’antiquario venne scoperto grazie all’intervento del grande architetto e storico dell’arte Luca Beltrami.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Agosto 2017
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