Navette, polenta e montagna: gli alpini pensano già alla prossima edizione

Il capogruppo degli alpini di Varese, Antonio Verdelli, traccia un bilancio della festa appena conclusa ed esprime qualche desiderio per la prossima

Ferragosto al campo dei Fiori

«Non siamo ancora in grado di quantificare numericamente la festa, anche se il nostro bilancio è già più che positivo» A parlare è Antonio Verdelli, capogruppo della sezione di Varese degli Alpini –  Per quanto riguarda i paioli di polenta ancora non ho il numero definitivo ma so già che il record dell’anno scorso è intoccabile. Perchè, innanzitutto,  la festa è durata 10 giorni, poi perchè l’anno scorso il tempo è stato sempre bellissimo: con il risultato che di paioli di polenta ne abbiamo cucinati tantissimi, è una cifra che non penso potremo raggiungere mai più. Resteranno nella storia».

La verità è che i dieci giorni di festa dell’anno scorso non saranno più praticabili: «Stiamo invecchiando tutti, e non abbiamo piu il “fiato” per prenderci impegni cosi duraturi» ammette Verdelli: senza contare che quando una festa ha così tanto successo crea grossi problemi di organizzazione. «Abbiamo intenzione, insieme agli altri enti coinvolti, di rivederci a settembre, al ritorno delle ferie, e ragionare su come organizzare la prossima edizione. Oltre a noi vorremmo ci fossero al tavolo – magari proprio a fare una mangiata, cosi si ragiona meglio – anche il Comune e Autolinee Varesine: dobbiamo trovare la formula giusta perchè la festa non ci “sfugga di mano” per troppo successo e si possa conservare lo spirito di una manifestazione che non a caso si chiama Festa della Montagna».

Anche perchè il problema non si pone solo quando si prende l’autobus: «Noi abbiamo circa 800-1000 posti a sedere. Se arrivano piu persone di quante ne possiamo accogliere, diventa un problema. Nei giorni scorsi ho visto gente che mangiava per terra, con il vassoio sulle ginocchia. A me, come organizzatore, è dispiaciuto. Ma non possiamo aumentare il numero dei tavoli, nè sollecitare le persone che hanno finito di mangiare ad andarsene».

Per questo le navette, anche se prese d’assalto, sono una buonissima soluzione: «Da questo punto di vista, per noi le navette sono il meglio: siamo consapevoli che qualcuno in meno verrà a causa della navetta, ma siamo altrettanto consapevoli che qualcun altro invece verrà proprio perchè c’è la navetta, che consente di non “strapazzare”troppo la montagna, e gestire tutto al meglio».

Dal punto di vista della festa infatti, la navetta di Ferragosto Verdelli ha permesso almeno un po’ di mantenere l’organizzazione:«Paradossalmente, alla festa nei giorni della navetta si è proceduto un po’ meglio: la cassa in particolare aveva meno code perchè le persone arrivavano un po’ alla volta, con regolarità. Questa è una buona cosa: la navetta infatti ci aiuta a far arrivare, ad intervalli regolari, un numero di persone finito. Ma soprattutto, ci aiuta a fare arrivare in montagna le persone che amano la montagna. Fosse per noi, l’ideale sarebbe proporre per chi può una bella passeggiata in salita: sono attività che ti fanno gustare meglio la polenta… ma tra l’arrivare a piedi e ritrovarsi con gravi problemi di traffico in cima al campo dei fiori ci sono molte vie di mezzo»

Del resto questa è una festa nata in sordina: inizialmente aveva, come unico ingrediente, una messa “scomoda” (all’aperto, alle Tre Croci, ndr): Pian piano si è aggiunta la festa, il cibo e poi gli eventi collaterali. Ma non può espandersi ulteriormente: «Già rendersi conto che cosi tanta gente viene ai nostri eventi a me ogni volta commuove. Per incontri, concerti, film abbiamo messo 50 panche nello spazio sotto l’hotel, il che significa che li piu o meno ci stavano 200-300 persone: nella maggior parte dei casi erano sempre piene. E ogni volta pensavo “madonna quanta gente”» Gente che ormai arriva da ben oltre Varese: «Sono arrivati da Busto Arsizio, Castellanza, e più in là ancora. La festa della Montagna non è più patrimonio solo degli alpini di Varese. E’ la felicità massima, anche se siamo stanchissimi. La nostra lotteria l’abbiamo vinta».

Le polemiche, le difficoltà? forse fanno parte dello stesso successo della festa:«Lo dico a nome di tutto il gruppo Alpini di Varese: ci dispiace che alcune persone possano avere avuto dei disagi, perchè noi vorremmo che tutti sorridessero quando vengono alla nostra festa, è il nostro regalo. Siamo però consapevoli anche di fare e di chiedere alle istituzioni un grande ed eccezionale sforzo. Quello che succede ogni anno mostra il successo di questa festa, che ogni anno si esprime in maniera diversa: così è difficile prevedere e organizzarsi. Ma questa è la forza della Festa della Montagna»

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Agosto 2017
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