L’Arci apre il primo circolo a Gallarate: alla Cuac un luogo d’incontro

Negli spazi della vecchia cooperativa apre anche il Circolo Arci Cuac. Da giovedì quattro giorni di eventi di inaugurazione

Arnate generiche

Un secolo fa era una cooperativa dove si compravano alimentari e vino, oggi diventa anche luogo di aggregazione, incontro, condivisione. Alla Cooperativa Arnatese Unione di Consumo nasce il primo circolo Arci di Gallarate, l’Arci-Cuac.

La Cuac è un ampio cortile – accesso da via Torino 64 – che fu ristrutturato a metà anni Novanta. Ci sono case, un piccolo supermercato di quartiere e – appunto – lo spazio occupato dalla cooperativa. Ed è dentro questi spazi – e dentro l’esperienza più ampia della coop – che un anno fa un gruppo di giovani (e meno giovani) ha inizato a sperimetare l’idea di un circolo. «È un progetto iniziato a ottobre dell’anno scorso, prima con un venerdì sera ogni due settimane, poi da gennaio con un appuntamento ogni settimana» spiega Francesco Ilardo, del gruppo più ristretto che ha seguito la cosa.

Il circolo apre un po’ sulla scia di quanto fatto nel primo anno “sperimentale”. C’è l’idea di «dare una fruibilità a tutto tondo: un luogo di cultura, di musica, di arti visive, di cinema», aggiunge Elia Fasoli. «C’è in cantiere l’idea di un cineforum, ci sarà la musica, con l’attenzione che abbiamo per il fatto di essere in un cortile che è anche abitato. E poi iniziative più “serie”: non a caso scegliamo di aprire questo weekend con la storia di Peppino Impastato, riconnettendo quella storia all’attualità delle mafie, dalla Sicilia alla Lombardia, anche in collaborazione con Libera».

La settimana  d’inaugurazione parte giovedì 28 settembre appunto con la storia di Peppino Impastato e l’aperitivo con prodotti Libera (dalle 19). Venerdì 29 musica con i Judy in the case, atmosfere da West Coast americana. Sabato 30 ancora una serata in musica con i Gatti Randagi, tributo ai nomadi e alla musica cantautoriale. Domenica 1 ottobre infine, dalle 12.30, è in programma il Pranzo sociale della cooperativa Cuac (prenotazione entro venerdì). Tranne che domenica, negli altri giorni il circolo è accessibile con la tessera Arci, che poi è valida in ogni circolo d’Italia.

La scelta della domenica è fatta in continuità con l’esperienza secolare (data all’Ottocento) della Cooperativa Unione di Consumo, realtà che ha ancora oggi diversi associati storici nel quartiere. Stefano Rizzi, che fa parte del direttivo della coop, spiuega che «dal 1996, quando furono rinnovati gli spazi, c’è sempre stata l’idea di trasformare la coop di consumo in una cooperativa diversa, un luogo d’incontro». Dopo anni di crisi economica, «finalmente il bilancio risanato consente di costruire quel luogo ludico e culturale che si immaginava vent’anni fa». E in questo senso “naturale” è stato l’approdo ad Arci.

Il legame tra storiche realtà della cooperazione e nuovi circoli sotto la bandiera dell’Arci non è inedito. Il vicepresidente dell’Arci provinciale Mauro Sabbadini ricorda che il connubio ha garantito continuità nel tempo e nuove proposte in tante realtà, come a «Cascina Mentasti con la vecchia mutua di Valle Olona, a Crosio della Valle con la cooperativa Aurora». Realtà che dimostrano come si possa fare anche oggi «un dopolavoro intelligente per una società più giusta», come sintetizza Sabbadini rifacendosi a parole antiche per ricordare lo scopo che anima Arci ancora oggi.

Insieme a Sabbadini, a dare il benvenuto in Arci, ci sono Mauro Ghiselli di Caronno Varesino e Simone Grillo del Gagarin di Busto, vale a dire uno dei circoli più antichi in Arci (1957) e uno dei più giovani, aperto tre anni fa. Per Gallarate il circolo Arci è una novità, in passato è esistito un presidio Arci, ma non aperto al pubblico “generico” e legato a un ambito specifico (viaggi solidali). Ora invece apre il circolo nel significato antico e modernissimo del termine: luogo di incontro e condivisione, senza scopo di lucro, costruito insieme. Per entrare ci vuole la tessera Arci, ma per il resto sono apertissimi alla frequentazione e alla condivisione «Noi diamo il luogo» spiega Luca Bedotti, un altro dei promotori «se ci sono persone che vogliono portare le loro idee, in accordo con i nostri princìpi, noi siamo molto felici di ospitarle»

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Settembre 2017
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