L’assassino di Marilena Re scagiona la moglie e si chiude nel silenzio
L'unica dichiarazione resa al Gip da Vito Clericò, accusato dell'omicidio e dell'occulatmento del cadavere di Marilena Re, riguarda l'estraneità della moglie ai fatti
Ha voluto solo precisare che la moglie non c’entra nulla e poi si è trincerato dietro la facoltà di non rispondere. Vito Clericò non ha voluto svelare i misteri attorno all’omicidio di Marilena Re davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, Nicoletta Guerrero, durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto questa mattina (mercoledì, ndr) in carcere a Busto Arsizio alla presenza del sostituto procuratore titolare delle indagini, Rosaria Stagnaro.
Il giorno seguente il ritrovamento del cadavere decapitato della donna, sotterrato da Clericò (per sua stessa ammissione, ndr) nell’orto di via Volta a Garbagnate Milanese, il 64enne accusato di omicidio ha deciso di far calare il silenzio su quanto di sua conoscenza.
L’avvocato Daniela D’Emilio conferma: «Ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere ma ha precisato solo che la moglie non ha avuto alcun ruolo nella vicenda».
Clericò non ha voluto neanche precisare meglio la versione dei fatti fornita fino a ieri e cioè che ad uccidere la promoter di Castellanza sarebbe stata un’altra persona che, poi, gli avebbe portato il corpo da nascondere. Una storia che non sta in piedi da nessun punto di vista e che, evidentemente, Clericò non riesce a supportare con qualche elemento che possa renderla quantomeno verosimile.
Nel frattempo questa mattina sono proseguite le operazioni di recupero del cadavere da parte dei tecnici del Laboratorio di antropologia e antropologia forense di Milano. Il lavoro certosino degli esperti ha richiesto molto tempo per evitare che la scena del crimine e i resti potessero essere manomessi o inquinati.
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