Fioriscono le serre varesine: 13 ettari in più in tre anni
Il bonus fiscale del 36% per le sistemazioni di terrazzi verdi e giardini, secondo Coldiretti Varese ha aiutato la ripresa del settore florovivaistico
Il settore florovivaistico varesino sta conoscendo da qualche anno una nuova primavera. Lo dicono i dati raccolti da Coldiretti Varese, che segnalano una crescita di circa 13 ettari di serre nell’ultimo triennio.
Il bonus fiscale del 36% per le sistemazioni di terrazzi verdi e giardini, secondo l’associazione, è stato un buon viatico. Parte anche da qui, secondo Coldiretti Varese, il rilancio del settore florovivaistico che, nonostante la crisi, non si è arreso e negli ultimi tre anni ha deciso lo stesso di investire, tanto che le serre sono passate in provincia da 0,4 a 13 ettari.
«Questo investimento sulle strutture protette è un costo che gli operatori affrontano per diversificare le produzioni, proteggerle dagli sbalzi di temperatura, curare meglio le piante con irrigazioni a goccia e offrire una maggiore varietà di piante e fiori ai consumatori – spiega Fernando Fiori, presidente della Coldiretti provinciale – Il bonus fiscale può essere un ulteriore strumento per incentivare la regolarizzazione del mercato florovivaistico e del giardinaggio. Ci auguriamo che questa misura aiuti a creare le condizioni per innestare un circuito virtuoso che possa essere volano non solo per la cura del verde ma anche per la valorizzazione dei prodotti del territorio. Ricordiamo infatti quanto sia importante l’indotto dei mercati di piante e fiori a chilometro zero: sinonimo di alta qualità, competenza e minor impatto ambientale».
Il verde, ricorda Coldiretti Varese, non ha solo una funzione estetica, ma è anche un’importante barriera anti inquinamento: «Nei giorni scorsi i valori delle polveri PM10 a Varese sono per fortuna scesi dai 39 microgrammi al metri cubo registrati domenica agli 11 microgrammi dell’altro giorno, in attesa che le piogge previste per il fine settimana diano un’altra spallata allo smog. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
«Il florovivaista è custode del benessere delle persone, perché sa di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria nonché al benessere morale delle persone, visto che piante e fiori sanno anche donare grandi emozioni – aggiunge Paolo Bazzini, 51 anni, florovivaista di Cassano Magnago – Il nostro settore non può soltanto puntare sui numeri per affrontare le sfide che la crisi economica ci impone, ma soprattutto deve ricercare le migliori caratteristiche del made in Italy: qualità, professionalità e innovazione».
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