Il roadshow Elite-Confindustria a Varese per selezionare le migliori aziende della provincia

Firmata la partnership “Elite-Confindustria” tra Elite e l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Sono 13 le realtà produttive del Varesotto che fino ad oggi hanno aderito al percorso di Borsa Italiana per l’innovazione della finanza d’impresa

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Il roadshow Elite-Confindustria per selezionare le nuove società Elite ha fatto tappa nella provincia di Varese. Il presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese Riccardo Comerio ha sottoscritto nell’occasione la partnership “Elite- Unione degli Industriali della Provincia di Varese” che prevede tra i diversi punti della collaborazione anche vantaggi dedicati alle imprese associate che entreranno in Elite.
(nella foto da sinistra: Andrea Tessitore, Riccardo Comerio e Gianluigi Casati)

CHE COS’È ELITE
È il programma internazionale di Borsa Italiana, nato nel 2012 in collaborazione con Confindustria, dedicato alle aziende più ambiziose, con un modello di business solido e una chiara strategia di crescita. Elite dà accesso a numerose opportunità di finanziamento, migliora la visibilità e attrattività delle imprese, le mette in contatto con potenziali investitori e affianca il management in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo.

La community di Elite è oggi caratterizzata da oltre 600 aziende di 25 Paesi in tutto il mondo in rappresentanza di 36 settori che generano oltre 50 miliardi di euro di ricavi aggregati per oltre 215.000 posti di lavoro in tutta Europa e non solo.

Il roadshow rientra nelle attività di Elite e Confindustria dedicate a supportare la crescita e lo sviluppo delle imprese attraverso l’accesso ai mercati dei capitali e agli strumenti di finanza alternativa. Obiettivo dichiarato è quello di portare aderire al percorso di Borsa Italiana 1.000 imprese a livello nazionale.

FINANZIARE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
«La provincia di Varese – ha commentato Andrea Tessitore, responsabile del progetto Elite-Confindustria – è il territorio lombardo con più alto tasso di vendite all’estero sul totale del fatturato, pari al 49%. La tappa del roadshow ha l’obiettivo di accrescere il numero di aziende della provincia di Varese che fanno parte del programma Elite e di promuovere una maggiore consapevolezza sul ventaglio di opportunità per finanziare l’internazionalizzazione e in generale la crescita, che non deve essere solo dimensionale, ma anche culturale».

«Siamo convinti – ha dichiarato Riccardo Comerio, presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese – che siano tre le leve competitive sulle quali le imprese devono far forza per lo sviluppo nei prossimi anni: l’industria 4.0, con la digitalizzazione dei processi produttivi e dei modelli distributivi; la formazione, con la creazione di un nuovo capitale umano; l’internazionalizzazione, con la crescita dell’export e degli investimenti diretti all’estero. Le capacità di essere vincenti su questi tre fronti competitivi, però, dipendono anche da come e se ogni singola impresa sarà in grado di sfidare se stessa e di ripensare la propria finanza d’impresa. Oggi non si può parlare di alcuna innovazione tecnologica o organizzativa che non sia legata ad un’innovazione finanziaria per la raccolta di risorse in grado di supportare i progetti di crescita delle imprese. Le due sfide vanno giocate in parallelo».

ECCO CHI HA GIà ADERITO AL PROGRAMMA ELITE
Fino ad oggi le imprese riconducibili al nostro territorio che hanno aderito ad Elite sono tredici: Mpg Manifattura Plastica Spa di Gallarate (packaging alimentare), Eolo di Busto Arsizio (telecomunicazioni), Arioli Spa di Gerenzano (produzione macchine tessili), Pusterla 1880 Spa di Venegono Inferiore (astucci pieghevoli per profumi, cosmetici e prodotti di lusso), Confezioni Andrea Italia Srl di Varese (produzione di teli a protezione dei veicoli), Nau! Spa di Castiglione Olona (occhialeria), TPS Spa di Gallarate (aerospazio), Monteferro Spa di Monvalle (guide per ascensori ed accessori), Sapio (gruppo di Monza, produttore di gas industriali e medicinali, con un’unità locale anche a Busto Arsizio); Preventpcb Srl di Vergiate (laboratorio analisi circuiti stampati), Atv srl di Caronno Varesino (lavorazione estrusione e stampaggio articoli tecnici), Reti Spa di Busto Arsizio (business e IT consulting), Pianoforte Holding di Gallarate (holding a cui fanno capo i brand Yamamay, Carpisa e Jaked).

Un panorama variegato sia in termini di settori di appartenenza, sia di dimensioni aziendali, che dimostra come il Progetto Elite sia alla portata delle imprese, indipendentemente dal taglio aziendale o dall’attività produttiva.

D’altronde Varese, per il tramite dell’Unione Industriali ha fin da subito creduto nella bontà e nelle potenzialità di Elite. Proprio all’interno dell’Associazione datoriale di piazza Monte Grappa è nato uno dei primi sportelli aperti alle imprese, all’interno del Sistema Confindustria, per aderire al Progetto Elite. Il servizio è denominato “Elite Desk” ed è collocato nell’ambito dell’Area Finanza dell’Unione Industriali dove le imprese associate possono condividere le motivazioni di avvicinamento al programma oltre che richiedere informazioni dettagliate sulle attività e sull’evoluzione di Elite di Borsa Italiana. Tramite “Elite Desk” le società potranno proporre a Borsa Italiana, per il tramite dell’Unione Industriali, la propria candidatura per accedere al percorso.

«In questa lunga crisi – ha chiosato il presidente della Piccola Industria dell’Unione Industriali, Gianluigi Casati abbiamo visto troppe imprese affondare per motivi finanziari, pur di fronte ad ottimi modelli organizzativi e produttivi. O aziende che hanno subito un arresto della propria crescita per mancanza di coraggio nel cambiamento. Non ce lo possiamo permettere come territorio. Sempre di più la capacità di fare impresa è legata alla capacità di gestire la finanza.  L’innovazione nella finanza d’impresa non è ad appannaggio solo delle grandi imprese. L’apertura al mercato dei capitali è alla portata anche delle pmi, anche di quella Piccola Industria che rappresenta il 90% del nostro sistema produttivo locale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2017
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