Papa Francesco, l’ultima popstar raccontata da un varesino

Carlo Prevosti, insieme a Claudio Casazza e Stefano Zoja saranno in anteprima al 58° Festival dei Popoli di Firenze Concorso Italiano con un documentario sulla giornata di papa Francesco a Monza

Avarie

Sarà un varesino a raccontare al Festival dei Popoli l’impatto mediatico di Papa Francesco.

L’Ultima Popstar”, il nuovo film di Claudio Casazza, Carlo Prevosti e Stefano Zoja, prodotto da Insolito Cinema, sarà infatti presentato in anteprima nel Concorso Italiano del 58° Festival dei Popoli di Firenze, domenica 15 ottobre alle 21 al Cinema Spazio Alfieri (Via
dell’Ulivo 6, Firenze), alla presenza degli autori.

Carlo Prevosti, classe 1978, è ora milanese ma è nato e cresciuto a Varese: dopo la laurea allo IULM  in storia e critica del cinema con una tesi sul rapporto tra realtà e finzione nel cinema documentario, ha esordito nel 2010 con i documentari Con le ruote per terra che racconta il percorso di avvicinamento della nazionale italiana under 22 di basket in carrozzina ai campionati Europei e Sentire il mio passo sul sentiero che invece raccoglie testimonianze di persone che hanno scelto di abbandonare la vita urbana per ripopolare la montagna, nel 2013 ha realizzato Movimento per 21 pianoforti sull’opera del maestro Daniele Lombardi.  L’Ultima Popstar è la seconda collaborazione tra i tre registi che, insieme a Duccio Servi e Benedetta Argentieri, hanno già realizzato il documentario “Capulcu – Voices From Gezi” nel 2014, premiato tra gli altri al Thessaloniki Film Festival con l’Amnesty International Award. Fra i registi figura anche Claudio Casazza, già premiato al Festival dei Popoli nel 2016, reduce del successo dell’acclamato e dibattuto Un Altro Me.

L’ULTIMA POPSTAR, COME NASCE IL FILM

25 marzo 2017. Oltre un milione di persone di 153 diversi Paesi si ritrova a Monza per partecipare a uno dei più grandi eventi popolari che il Nord Italia ricordi negli ultimi anni. L’occasione è la Messa solenne celebrata da Papa Francesco. Nel Parco di Monza fin dalle prime luci dell’alba, i preparativi fervono. Il silenzio e i vuoti del parco si riempiono man mano e il film ne racconta ogni momento, dall’allestimento del palco, dieci volte più grande di quello che San Siro offre alle rockstar, alle migliaia di volontari che si organizzano per accogliere i presenti. Ma soprattutto mostra il popolo del Papa, un milione di persone che lentamente arriva al parco, chi da solo chi in grandi gruppi, chi tatuato chi in sedia a rotelle, e organizza picnic, giochi per ingannare il tempo, preghiere, canzoni e acquisti di per ricordare l’evento. Una musica continua, spesso fuori contesto, inonda la marea umana.«Nei giorni precedenti l’arrivo del Papa a Milano non si parlava d’altro, un milione di persone erano attese a Monza per vederlo celebrare la messa –  spiegano gli autori – Ci siamo chiesti chi fossero queste persone».

Ne emerge un racconto di una cerimonia religiosa 2.0, un film-evento di grande intensità fatto di volti, striscioni, canti, selfie e attese estenuanti, ma soprattutto di migliaia di persone pronte a qualsiasi sacrificio per essere presenti a questo avvenimento. «La musica incessante diffusa dagli altoparlanti, tanto da rendere difficile il raccoglimento, ci ha dato la chiave di racconto del film: una lunga attesa di un concerto, tra fan/fedeli che aspettano l’arrivo della Popstar»

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Ottobre 2017
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