Gli studenti della Salvo D’Acquisto tra i “giganti” della Samic
L'azienda della famiglia Saporiti, specializzata nella produzione di impianti industriali, ha accolto i ragazzi della scuola media di Lonate Ceppino per l'ottava edizione del Pmi Day
Sulla piana di Lonate Ceppino si è scritto e si continua a scrivere lo straordinario romanzo industriale varesino. Può capitare mentre entrate in una metalmeccanica di sentire il profumo pungente di tartufo confondersi con quello acre del ferro e delle saldature . Non è un tradimento dei sensi, ma la realtà che vive questo straordinario distretto industriale dove convivono più eccellenze, dall’alimentare alle meccaniche, appunto.
Una di queste è la Samic, azienda specializzata nella produzione e montaggio di impiantistica industriale, in particolare scambiatori di calore, che per il Pmi Day ha aperto le sue porte agli studenti della terza media Salvo D’acquisto di Lonate Ceppino. I 26 ragazzi, divisi in due gruppi, prima di visitare l’azienda hanno seguito una parte teorica.
Ad accoglierli la famiglia Saporiti che a metà degli anni 60 ha iniziato a produrre prodotti di carpenteria in un piccolo laboratorio ancora presente nell’attuale sito produttivo che si estende su 40mila metri quadrati di cui 11mila coperti. L’attuale business di impianti utilizzati nel campo chimico, energetico e petrolifero è iniziato negli anni Ottanta e con l’ingresso in azienda della seconda generazione. Una successione imprenditoriale riuscita con successo grazie alla ripartizione coerente ai tre figli del fondatore dei vari compiti aziendali dalla progettazione alla produzione fino all’amministrazione.
Questo piccolo gioiello della meccanica varesina, dà lavoro a circa 100 lavoratori, di cui 30 indiretti, ed esporta quasi totalmente i suoi “giganteschi” impianti che, arrivando a pesare anche 130 tonnellate, necessitano di trasporti speciali. Negli ultimi anni, considerata la precarietà dei viadotti italiani e le lentezze burocratiche per ottenere le autorizzazioni per il trasporto, la Samic ha deciso di spacchettare i propri impianti per riassemblarli in prossimità di Porto Marghera prima dell’imbarco sulla nave per la spedizione al cliente finale.
Gli imprenditori hanno una qualità rara: riescono a trovare soluzioni anche in condizioni di contesto non favorevoli. Giancarlo e Fabio Saporiti non fanno eccezione perché per garantire una lavorazione ottimale di prodotti di dimensioni straordinarie hanno pensato di ricavare una buca di 16 metri nel capannone principale dove calarein verticale, tramite un carroponte, i pezzi da saldare. In questo modo i lavoratori, soprattutto i saldatori, hanno le condizioni ottimali per fare un lavoro a regola d’arte.
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