L’assessore racconta lo stalking: “Basta giustificarli, basta tacere. Denunciate sempre”

La toccante storia raccontata pubblicamente da Serena Pirrello nel suo intervento nel corso della giornata internazionale contro la violenza di genere

Panchine rosse a Cavaria

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Serena Pirrello, assessore al Sociale di Cavaria con Premezzo dove alle 15 di oggi, 25 novembre è stata inaugurata la nostra panchina rossa in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Questo il mio discorso di oggi. Sicuramente volgare. Ma non mi sono sentita di edulcorare due anni di dura realtà. Doveva arrivare come un pugno allo stomaco.

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Panchine rosse a Cavaria con Premezzo 4 di 5

You&Me: l’abbonamento ideale per chi non può fare a meno di mandarti piu di 100 sms al giorno, 3000 in un mese, la metà gratis.. e lui me ne mandava anche di più, non badava a spese il mio tesoro. Telefonate, telefonate, telefonate.
“Buongiorno zuccherino, sei nel mio cuore”
“Baci e baci e ancora baci, mi stai pensando?”
Le amiche me lo invidiavano, il mio nuovo fidanzato. Sempre attento, premuroso, non si perdeva una parola, voleva sapere tutto di me, dei miei amici, della famiglia, dell’Università, i cugini, i compagni di studio.. faceva regali, orsetti, piantine, ciondoli, non sapevo più dove metterli. Si ricordava compleanni, onomastici, anniversari, mi accompagnava ovunque, sempre, comunque. Poi ho iniziato a staccare il telefono per qualche ora..
“Non riesco a vivere senza di te. Devo vederti. Tesoro comunque rispondi, ti prego”
“Amore, scusami dai, lo sai che ti amo. Fatti sentire, mi fai impazzire”
La mia vita era cambiata, non riuscivo a stare un attimo da sola, o meglio senza di lui. Dopo 4 anni ero esausta. L’ho lasciato. Per respirare, per pensare, per leggere, per andare al cesso, per annoiarmi!
“Dai cucciola, non può finire così. Dove sei? Mi rispondi? Rispondi cazzo”
Se l’è presa, è diventato un altro, aggressivo, violento, mi aspettava sotto casa, all’università, dalle amiche, al cinema, scopriva sempre dove andavo. Voleva tornare insieme a tutti i costi, ma a me ormai faceva paura.
“Amore ti prego, te lo prometto, sono cambiato, torna da me.. se no succede qualcosa di brutto”
“Ma perché non rispondi? Ti vengo a prendere sai? Chi è quello? Io ti vedo ovunque tu sia. Perché ti sei messa quel costume, troia, te l’ho regalato io!”
“Pensi di fare la furba cambiando la scheda del telefonino? Allora ancora non mi conosci. Non mi sfuggi, stronza”
Mi carica d’ansia dalla mattina appena sveglia.
“Con chi eri in piscina? Puttana! Io mi ammazzo se non ti posso avere, ma prima ammazzo te”
Volevo andare dai carabinieri..
“Prova a denunciarmi e vedi che ti succede, tanto non ho niente da perdere, mi hai rovinato la vita. Ormai è tutto pronto per la tua fine.”
Poi però tornava tenero…
“Amore dove ho sbagliato, dimmelo, voglio rimediare. Ricominciamo ti prego, eravamo felici, ricordi? Perché sei cambiata? Ma non capisci che sei solo mia?”
Ma era proprio questo che non volevo più ..
“Sembravi diversa, invece sei una Troia come tutte le altre. Sto malissimo, devi pagare per questo”
Le minacce. Sempre piu fitte, pressanti. Io evitavo le strade conosciute, ho cambiato 3 schede del telefonino, la macchina, la casa. Ma mi trovava sempre, l’assedio si stringeva.
Non volevo denunciarlo, per colpa mia stava già tanto male, poverino..
“Ti prego incontriamoci per l’ultima volta, voglio solo parlare, te lo giuro, poi ti lascio stare per sempre”
“Devo vederti e chiederti scusa, spiegarmi, poi sparisco dalla tua vita”
Come negargli un semplice appuntamento?

Io quel giorno non mi sono presentata.
Ero pronta, vestita. Piangendo, urlavo ai miei genitori, che bloccavano la porta “Lasciatemi andare!! Me lo ha promesso, mi vede e la smetterà”.
Io quel giorno ho denunciato. E oggi posso essere qui a raccontarvi la MIA storia.
Mi porterò sempre nel cuore quando, uscendo dal tribunale al termine della prima udienza, una avvocato mi busso al finestrino della macchina e mi disse “complimenti, complimenti davvero per il coraggio”. In quel preciso istante ho deciso che non avrei più taciuto.
La legge lo ha condannato. 1 anno e 6 mesi per stalking.

Lucia Annibali ha detto: “Alle donne voglio dire voletevi bene, tanto, tantissimo. Credete in voi stesse e sappiate che ogni atto di violenza subita non dipende da voi che amate l’uomo sbagliato, ma da lui che lo commette”

Basta giustificarli, basta tacere. Denunciate sempre. Perché non siamo sole.
Oggi da Assesore, ringrazio Voi che siete presenti nonostante la pioggia, ad ascoltarmi, ringrazio la mia giunta, i consiglieri di maggioranza e minoranza, che hanno voluto insieme a me donare ai cittadini di Cavaria con Premezzo questo monumento civico, così che ogni volta che ci siederemo o ci passeremo davanti diremo basta alla violenza.
Grazie alla Cooperativa NaturArt e a tutti i ragazzi che mi ha aiutato a preparare questa cerimonia e che vi regalerà un fiore rosso è un pensiero contro la violenza.
Grazie alla Polizia di Stato che è voluta essere presente regalando ad ogni donna un segnalibro che ci ricordi cosa non è l’amore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2017
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