L’azienda in un click: l’Industria 4.0 è (anche) una App a portata di tablet

Roberto Rosanna, titolare della Erreci di Sacconago, da due anni naviga tra IoT e Cloud. Prossimo obiettivo, l’intelligenza artificiale. Perché, dice, «il vero progresso è eliminare le complicazioni dalla nostra vita»

Erreci

Si fa presto a dire “APP”, ma non è questa l’Industria 4.0. Lo sa bene Roberto Rosanna della Erreci di Sacconago, alle porte di Busto Arsizio, dove la digitalizzazione a favore dell’impresa e dei suoi clienti è ormai realtà da almeno due anni. Internet of things, Cloud e Wi-Fi sono all’ordine del giorno. Per l’Intelligenza artificiale ci si sta attrezzando. Il fatto è che con un tablet, e il software giusto, si può fare di tutto. «Vent’anni fa nacque la domotica, che ci permetteva di sopperire a esigenze latenti nel tempo con passaggi di programmazione al posto di modifiche impiantistiche. Quello che allora era un sistema asettico oggi, con Industria 4.0, è un sistema che interagisce attivamente con i clienti e gli utenti finali», ci dice l’imprenditore che proprio alla domotica ha dedicato la sua vita.

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Leggere i dati fa la differenza
Il segreto, quello che dovrebbero conoscere anche i piccoli imprenditori, sta nella lettura e nella gestione dei dati presenti nella vita delle persone. Come archiviarli ma, soprattutto, come conservarli, trasmetterli e renderli fruibili secondo le preferenze di tutti noi. Potremmo parlare di foto? «Perché no – interviene l’imprenditore – Oggi ne scattiamo una quantità infinita ogni mese: se ci fosse qualcosa per metterle in ordine scartando quelle venute male e selezionando, invece, quelle che sono più affini al nostro carattere? Sarebbe tutto più semplice».

Ci salveranno le tecnologie semplici e intuitive
Alla semplicità ha puntato proprio Rosanna, che al 4.0 ha guardato con grande interesse per risolvere qualche problema di economia aziendale: «Con un semplice strumento di interazione, oggi qui alla Erreci gestiamo i dipendenti e la rendicontazione dei nostri interventi. La vera rivoluzione di Industria 4.0 è questa: l’utente finale e l’imprenditore possono utilizzare questi strumenti senza alcuna preparazione specifica. Il vero progresso è eliminare le complicazioni dalla nostra vita». Proprio quelle complicazioni sulle quali Roberto sorride pensando alla sua attività: «Qualche impianto domotico progettato dalla Erreci non è mai stato realizzato proprio perché troppo complicato. Però cinque anni fa abbiamo proposto al cliente anche un software per la preventivazione automatica in base ai propri bisogni. In pratica poteva “costruirsi” da solo la propria casa decidendo come farla e cosa metterci».

Con un tablet, e un software, cambio vita
Tra le mani, Rosanna ha un tablet. Lo accende e, con la luce negli occhi, dice: «Ora ci inventiamo qualche scenario». Una parola affascinante che richiama ad una condizione fisica, ma anche spirituale, che dipende solo ed esclusivamente da chi possiede il software giusto. Un’applicazione che dipende dalla scelta personale dell’utente e che, la parola magica è sempre questa, semplifica. Siamo entrati nei film di fantascienza degli anni Ottanta, dove l’habitat perfetto per ciascuno di noi si sceglie a tavolino. E lo si realizza in pochi minuti. Con pochi movimenti, come quelli che si usano per fare un flag sulle voci di una lista, si decide che al proprio risveglio si disattivi l’allarme, si accenda la televisione sul canale preferito, lo stereo con la musica del momento, le luci solo in alcuni locali, il termostato sulla temperatura desiderata, le tapparelle alzate, le tende aperte, la doccia pronta, il caffè già caldo e via di seguito.

Facile come WhatsApp
Ma si può fare altro: «Lo scenario dipende dall’interazione con gli oggetti che sono presenti nella casa o in ufficio – prosegue l’imprenditore. Dare il via a questi scenari non è una novità; quello che cambia è il “come” si possono avviare le impostazioni. Le connessioni Wi Fi ormai sono fondamentali e l’Internet of Things è qualcosa di cui non possiamo più fare a meno perché risponde a esigenze infinite. Posso addirittura decidere di comandare tutto dal mio cellulare e dire al sistema che, a trenta metri dall’ufficio o dalla casa, voglio l’illuminazione ad una certa intensità e il riscaldamento su una data temperatura. Nello stesso tempo posso tenere sotto controllo anche i consumi del gas e dell’energia elettrica. Insomma, si sta parlando di sistemi a tal punto intuitivi da somigliare a WhatsApp, che ormai tutti conoscono e usano».

Impiantisti a rischio? Basta cambiare pelle
Il resto del discorso, come sottolinea Rosanna, «potrebbe non piacere a qualcuno. Quello che ho detto non era estraneo alla domotica, vero, ma il cambiamento delle condizioni volute dall’utente presupponeva sempre l’intervento dell’impiantista. Che si confrontava con il cliente, recepiva le sue esigenze e poi si metteva al lavoro. Oggi questa figura deve cambiare pelle».

Questa è una sfida del presente e non del futuro: «Sembra che queste tecnologie ci rubino il lavoro, invece dando la possibilità all’utente di gestire questo software in autonomia, lo fidelizziamo. Anzi, quello che gli impiantisti dovranno fare è elevarsi su prestazioni ad alto valore aggiunto puntando proprio sulle reti». Nel frattempo, Rosanna ha sottoposto alcuni “beta test” ai clienti proponendo anche la rendicontazione dei lavori in cantiere attraverso un controllo in remoto dell’avanzamento degli interventi, la gestione in Cloud e la firma sul palmare. Questo permette di seguire passo dopo passo il preventivo. Difficile? «Diciamo che non tutti sono predisposti alle novità e non sempre il cliente percepisce questi strumenti come vantaggi concreti».

Però non si può fare marcia indietro: «Queste tecnologie ci stanno semplificando la vita. E sono certo che la semplificheranno ancora di più: imprenditori, clienti e cittadini avranno uno stile di vita diverso con la possibilità di soddisfare tutte le loro esigenze in modo più veloce. Magari con una sola telefonata».

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Pubblicato il 11 Novembre 2017
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