Ecco perché le banche non ci hanno finanziato

Due imprenditori spiegano come sono arrivati a ConfidiSystema!. «Le banche non hanno più voglia di rischiare sull'impresa»

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Tra i testimonial della campagna “le storie” di ConfidiSystema! c’è anche Massimiliano Rovatti, fondatore della Trio Events, società di Desenzano del Garda che organizza manifestazioni di triathlon. Qualche anno fa insieme ai suoi soci aveva deciso di fare un investimento per acquisire un brand legato a un evento sportivo, una gara in acque libere a Bergeggi, in Liguria. Come molti imprenditori italiani anche Rovatti era “bancocentrico“, e così per finanziare il nuovo investimento come prima cosa ha pensato di rivolgersi a un istituto di credito.

Il brand che Rovatti vuole acquisire è potenzialmente interessante. La partecipazione alla gara di nuoto nelle acque dell’isoletta in pochi anni era cresciuta da duecento a quasi duemila atleti, molti dei quali provenienti dall’estero. Quando Rovatti chiede il finanziamento di 50mila euro alla banca, con tanto di business plan e proiezioni di crescita, la risposta è piuttosto evasiva. «I funzionari  erano pieni di perplessità – spiega l’imprenditore – perché il brand era qualcosa di poco tangibile e così ci hanno liquidato con la classica frase: non rientra nei nostri piani».

Dopo tante insistenze, Rovatti strappa un’intesa che prevede la partecipazione o quantomeno la garanzia di un altro soggetto. «Siamo andati da ConfidiSystema! – continua l’imprenditore – e con nostra sorpresa abbiamo trovato persone disposte ad ascoltare senza preclusioni e così abbiamo avuto accesso a quel credito».
Oggi alla gara nelle acque libere di Bergeggi partecipano circa tremila persone e il fatturato di Trio Events è cresciuto secondo le previsioni.

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Per Beniamino Saibene  di “Esterni“, società che riqualifica spazi dismessi o sottoutilizzati, la possibilità di accedere al credito è una questione anche di quantità. «Da quando ConfidiSystema è entrato nella nostra vita di imprenditori, siamo tutti un po’ più tranquilli, soprattutto il nostro direttore finanziario» dice sorridendo Saibene.

Esterni” realizza progetti importanti in Italia e all’estero. Recentemente a Milano ha riqualificato la Cascina Cuccagna, mentre  in via Tortona, recuperando circa 6000 metri quadrati della ex Ansaldo, ha realizzato “Base” un’area con uffici, spazi di innovazione culturale e coworking. «Nelle aree che gestiamo direttamente – spiega Saibene – facciamo eventi, manifestazioni e feste e forniamo servizi, come la ristorazione».

Quando si tratta di parlare del rapporto con le banche, l’imprenditore usa un’espressione quasi paradossale: «A noi le banche non ci cercano». Un’indifferenza che ha molte motivazioni, tra cui la più credibile è forse la mancanza di visione. «Quando proponi alle banche un progetto che va fuori dall’ordinario – continua Saibene – ti chiedono di dargli un nome per identificarlo nella realtà e spesso un nome non esiste per quello che stai facendo. La verità è che le banche non vogliono più rischiare nell’economia reale, perdendo in questo modo quella sacralità che le ha contraddistinte durante il boom economico».

E così i soci di “Esterni” si rivolgono a ConfidiSystema! per ottenere  la garanzia fideiussoria per un finanziamento di circa 400mila euro. «È stato un confronto vero sul progetto più che sui soldi, che tra l’altro abbiamo ottenuto in pochissimo tempo –  conclude l’imprenditore – come se nei nostri interlocutori ci fosse una consapevolezza piena sulle potenzialità della nostra proposta. Quasi da non crederci».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 30 Novembre 2017
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