Tito Olivato presenta il suo romanzo dedicato a Beata Giuliana

"Non sono più mia" è il titolo del volume dedicato a Giuliana Puricelli, figura religiosa di grande importanza a Busto come a Varese. La presentazione nella parrocchia dell'omonimo quartiere

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Tito Olivato presenta un romanzo su beata Giuliana, a 590 anni dalla nascita.

«Allora Rina? Maschio o femmina?».
«Femmina, femmina… e sta bene».
«In malora. Cosa me ne faccio di una femmina? Per i campi ci vogliono i maschi!
La femmina va fatta sposare, ma la dote io non la posso dare mica.
Femmina… la vuoi tu?».
«Ma cosa stai dicendo? Ti rendi conto?».
«Certo che mi rendo conto, ma tu cosa vuoi sapere, sei anche tu una femmina che fa figli e li fa nascere. Nulla di più».

Così l’incipit del romanzo “Non sono più mia” di Tito Olivato, in cui, già dalle prime battute, si legge subito la cattiveria e la rozzezza di un padre-padrone che anche più avanti farà pagare alla figlia la scelta di dedicarsi a Dio.

Una donna determinata e paziente, forte e umile, risoluta e obbediente, questo è ciò che traspare dal romanzo. Una donna analfabeta che sarà conversa e non potrà mai essere suora, a cui non mancherà per questo una fede profonda e sincera.

Il lavoro meticoloso nella parte storica, ha come riferimento innanzitutto un codice del 1500 scritto dalla consorella di Giuliana, Benedetta Biumi, che ha condiviso per oltre un ventennio la sua stessa stanza. Nel romanzo sono presenti anche passaggi di fantasia, pur sempre verosimili grazie alle numerose ricerche d’archivio, alle consultazioni di testi del Sette-Ottocento e alle informazioni in rete. Questo il percorso seguito da Olivato per tratteggiare il profilo di Giuliana, prima alla Cascina Vergara fino a ventisette anni, poi presso il Sacromonte fino alla morte.

Risalta un quadro vivido di una ragazza vessata dai genitori, violenti contadini fittavoli, che non rinunciano a offenderla, schiaffeggiarla e bastonarla pur di farla sposare suo malgrado.

Per i tipi Youcanprint, il romanzo storico dal titolo “Non sono più mia” fa emergere aspetti anche meno noti di Giuliana Puricelli, soffermandosi anche sulla figura del fratello di Giuliana che sarà determinante per il suo cammino verso Santa Maria del Monte, sulle relazioni dei Visconti e degli Sforza con il Sacro Monte, sulla vita essenziale e ascetica delle Romite, sulle maldicenze degli abitanti presso il Sacro Monte i quali insinuano che in quel luogo le giovani Caterina, Giuliana, Benedetta e Paola, siano delle streghe e facciano incantesimi e rituali magici. Per saperne di più l’appuntamento è il 4 dicembre alle ore 21.00 presso la parrocchia di San Luigi-Beata Giuliana.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Novembre 2017
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