Abolire la caccia? “È simbolo di tradizione e presidio del territorio”

Lo ha detto Gianni Fava, assessore regionale all'Agricoltura, commentando la proposta di stop alla caccia di Michela Vittoria Brambilla

Stop alla caccia: due settimane non bastano

«La caccia è territorio, storia e tradizione. In una regione come la nostra questi restano capisaldi, in questi anni in cui ho ricoperto la delega di assessore all’Agricoltura i cacciatori hanno garantito presidio e sorveglianza sul territorio e, in questa fase, ci stanno aiutando seriamente sul tema del contenimento delle specie
alloctone, si pensi alle nutrie, ai cinghiali e agli altri ungulati che arrecano danni all’agricoltura». Lo ha detto Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura, commentando la proposta di stop alla caccia di Michela Vittoria Brambilla.

AFFERMAZIONI BRAMBILLA SCONVENIENTI – «Un’uscita sconveniente
per una serie di motivi – ha proseguito Fava, in merito alle affermazioni di Brambilla -. Innanzitutto non si capisce come possa prendersi impegni di coalizione e asserire come un’eventuale coalizione di centrodestra sarebbe pronta a presentarsi con un programma elettorale con cui si abolisce definitivamente la caccia».

«Mi chiedo – ha osservato Fava – come pensi la signora Brambilla di sostituire queste figure, ed eventualmente con quali risorse pensa si possa far fronte a una corretta gestione e controllo del territorio in assenza di un numero cosi’ elevato di soggetti che – gratuitamente, come volontari – si sono sostituiti all’ente pubblico quando questo non e’ riuscito a garantire analoga tempestività e presenza sul territorio».

ESTREMIZZAZIONE NON GIOVA A LAVORO FATTO IN QUESTI ANNI – «Il rapporto con i cacciatori in Lombardia e’ molto delicato e spesso fatichiamo a far comprendere quali siano le regioni per cui si debbano applicare norme che non sono ben accettate da una parte degli stessi – ha rilevato Fava -. Credo che l’estremizzazione dei concetti usati dalla signora Brambilla non faccia bene nè al
contesto in cui viviamo ne’ al dialogo che faticosamente siamo riusciti a mantenere in questi anni»

ATTIVITA’ IN SINTONIA CON CONTESTO AMBIENTALE – «Il percorso di
emancipazione culturale del mondo venatorio lombardo – ha detto Fava, in conclusione – mi da’ ampie garanzie sul fatto che, a prescindere da qualcuno che non ha compreso le modalità moderne della propria attivitaà, ma che rappresenta di fatto una minoranza, l’attivita’ venatoria, per qualità e serietà dei cacciatori, possa continuare in questa regione, nei prossimi anni, a essere non solo un esercizio di pratica sportiva, ma anche un modo come un altro per vivere il nostro ambiente e contribuire a governarlo».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 06 Dicembre 2017
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.