“Sono soddisfatta – afferma Gadda – che l’impegno dell’Italia su questo fronte venga riconosciuto all’estero e preso a modello. Questo non soltanto dal punto di vista legislativo, l’esperienza consolidata del nostro terzo settore e l’esempio positivo di molte imprese italiane della filiera agroalimentare sono un motivo di orgoglio e i primi risultati concreti, con un 20% in più di donazioni in poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge sono un segnale incoraggiante”.
“L’Albania è un Paese in forte crescita, ma è ancora molto elevato il livello di povertà con centinaia di migliaia di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno. Affrontare anche il tema della povertà alimentare, significa rafforzare i valori di democrazia e coesione sociale. Il dibattito ha fatto emergere chiaramente l’alta considerazione che la legge italiana ha avuto, poiché fa leva sulla responsabilità sociale di associazioni ed imprese attraverso minore burocrazia e soprattutto con un sistema di agevolazioni fiscali. Oggi in Albania chi dona affronta oneri e tassazione, come era precedentemente in Italia. I benefici sociali ed ambientali del recupero per solidarietà sociale, assieme a forti politiche educative e sociali, sono un obiettivo comune da raggiungere e apprezzo che Paesi amici come i nostri possano condividere questa sensibilità.
In Italia la legge anti sprechi ha consentito di aumentare il numero di donatori nell’intera filiera economica, – ha sottolineato la parlamentare, membro dell’esecutivo nazionale del Pd – ma anche il quantitativo e la differente tipologia di prodotti recuperati, con numeri che fanno ben sperare per il futuro. La legge di bilancio che giungerà alla Camera nelle prossime ore sarà occasione per fare ulteriori passi in avanti su questi temi”.
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