Malattie croniche intestinali: l’acido ialuronico possibile acceleratore
Lo sostiene una ricerca condotta da equipe di tre diverse università tra cui l'Insubria. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Scientific Reports, del gruppo Nature
L’acido ialuronico potrebbe rappresentare un fattore chiave alla base della degenerazione dei neuroni intestinali. Il risultato viene proposto da uno studio condotto da diversi gruppi di ricerca dell’Università degli Studi dell’Insubria, di Pavia e di Padova – pubblicati il 15 dicembre sulla prestigiosa rivista scientifica Scientific Reports, del gruppo Nature.
I ricercatori sostengono che l’acido ialuronico potrebbe avere un ruolo determinante nel processo di degenerazione dei neuroni intestinali durante un danno infiammatorio cronico.
Lo studio è stato condotto presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria ed ha visto coinvolti il gruppo di ricerca della Biochimica diretto dal Professor Alberto Passi, il gruppo della Farmacologia coordinato dalla Dottoressa Cristina Giaroni e la Dottoressa Andreina Baj dellaMicrobiologia. Al lavoro ha partecipato anche la Professoressa Annalisa Grimaldi del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università degli Studi dell’Insubria e gruppi di Farmacologi dell’Università degli Studi di Pavia e di Padova.
«Le malattie infiammatorie intestinali, come il Morbo di Crohn o la colite ulcerosa, hanno una elevata incidenza crescente nel mondo occidentale a causa di vari fattori, quali lo stile di vita, fattori genetici, ambientali, psicosociologici – spiega la dottoressa Giaroni – . L’eziopatogenesi resta, tuttavia, ancora in gran parte da scoprire. Un ruolo sicuramente di primo piano è rivestito dalla degenerazione dei neuroni presenti a livello intestinale, con possibili alterazioni del transito e della secrezione, che aggravano lo stato patologico. Tali neuroni partecipano alla costituzione di complesse reti di gangli e fibre neuronali di interconnessione, i plessi enterici, che controllano le funzioni del tratto gastrointestinale in maniera largamente autonoma rispetto al sistema nervoso centrale e autonomo. I plessi enterici rappresentano un vero e proprio “cervello nell’intestino” e nell’uomo il numero di neuroni che li compone uguaglia quello presente nel midollo spinale».
Il lavoro pubblicato dal team guidato dai ricercatori dell’Università degli Studi dell’Insubria dimostra come, in condizioni di salute, l’acido ialuronico prodotto dai neuroni enterici formi una struttura extracellulare ordinata a supporto dei neuroni e della loro funzione sinaptica. «Dopo un danno infiammatorio la struttura extracellulare viene fortemente alterata, mentre la quantità di acido ialuronico prodotta aumenta, contribuendo alla destrutturazione dei gangli. L’acido ialuronico da tempo viene considerato un mediatore del danno infiammatorio e tumorale e la modulazione della sua produzione da parte, ad esempio, di inibitori della sua sintesi, potrebbe rappresentare una nuova strategia terapeutica. In quest’ottica, il risultato ottenuto potrebbe aprire una nuova strada per la comprensione dei processi di degenerazione dei neuroni enterici associati a malattie infiammatorie croniche dell’intestino e per l’individuazione di nuovi target terapeutici» conclude Giaroni.
Link per scaricare l’articolo: http://rdcu.be/BzSV
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