Accam, futuro più pulito

È iniziato il lavoro per adeguare il sistema di trattamento fumi del termovalorizzatore

accam

Camini spenti all’Accam dalla fine di dicembre: sono entrate nel vivo le opere di rifacimento di una parte importante del sistema di trattamento fumi del termovalorizzatore di Borsano.

Nel pieno rispetto delle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, allo scopo di ridurre, da un lato, i limiti di emissione di ossidi di azoto e ammoniaca, e, dall’altro, di abbattere significativamente l’utilizzo di acqua con il passaggio del sistema da semisecco a secco.

«Questo progetto di riqualificazione del sistema di trattamento fumi procurerà degli innegabili vantaggi ambientali – spiega la presidente di Accam, Laura Bordonaro – comporterà infatti una riduzione sostanziale delle emissioni in atmosfera di ossidi di azoto e ammoniaca, come richiesto dalla normativa vigente, ma anche una riduzione dell’utilizzo della risorsa idrica nell’ambito del processo di abbattimento delle emissioni».

A seguito del rilascio della D.D.U.O. 7153 del 21/07/2016, i termini di attuazione delle prescrizioni in materia di trattamento fumi sono sintetizzabili in:

1) riduzione dei limiti di emissione (medie giornaliere) per i parametri NOx (ossidi di azoto) e NH3 (ammoniaca) che passano rispettivamente da 120 a 80 mg/Nm3 per gli NOx e da 30 a 10 mg/Nm3 per il parametro NH3. Tali nuovi limiti entrano in vigore a partire dal 1 gennaio 2018.

2) passaggio del sistema di trattamento fumi da semisecco a secco.

Su questo secondo fronte, legato alla rimozione degli acidi, dei microinquinanti e dei metalli, si passerà da un sistema “semisecco”, con reattore a latte di calce e colonna di lavaggio, ad un processo di rimozione dei gas acidi con reazioni di neutralizzazione che si sviluppano a seguito dell’immissione di un reagente alcalino (bicarbonato) e di carboni attivi all’interno del flusso dei fumi con un trattamento quindi a secco. Con la nuova configurazione, oltre a migliorare l’efficienza complessiva del sistema, verrà ridotto il prelievo di acqua e di conseguenza sarà minore la quantità di acque reflue (già depurate) che verrà scaricata in fognatura, con indubbi vantaggi sotto il profilo dell’impatto ambientale.

Nel pieno rispetto delle prescrizioni di Regione Lombardia – che imponevano che le linee non fossero in funzione il 1° gennaio 2018 se non a seguito delle opere di riqualificazione del sistema di trattamento fumi, previste entro i primi due mesi del 2018 – entrambe le linee del termovalorizzatore Accam sono in questo momento ferme. La fermata completa di entrambe le linee del termovalorizzatore è stata messa in atto alla fine del mese di dicembre, mentre risale al 10 novembre la fermata della prima linea sottoposta ai lavori di adeguamento. La prima linea che ripartirà, attorno alla metà di febbraio, avrà valori di emissioni in atmosfera in linea con le prescrizioni AIA. La seconda linea verrà riavviata entro la metà di aprile.

La fermata completa del termovalorizzatore non ha però comportato significativi disagi per i Comuni che conferiscono i rifiuti in Accam. «In vista dello “stop” pianificato da tempo – sottolinea la presidente di Accam Laura Bordonaro – la Società ha predisposto un piano ad hoc per lo smaltimento dei rifiuti dei Comuni conferitori in altri impianti di termovalorizzazione che fanno parte della “rete di mutuo soccorso”, prevista da Regione Lombardia, a cui anche Accam aderisce. I mezzi delle società di igiene ambientale che abitualmente conferiscono i rifiuti in Accam sono stati reindirizzati negli altri impianti, che hanno concesso appositi spazi per garantire un’alternativa provvisoria al termovalorizzatore fermo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Gennaio 2018
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