Arte e social: il curioso caso di Federico Clapis
Lo youtuber è partito accumulando followers con video di intrattenimento fino a quando ha deciso di mostrare il suo vero volto: quello artistico
Internet e i social hanno modificato il nostro rapporto con l’arte: fruibile ovunque e in qualsiasi momento, oggi scorre sugli schermi dei nostri smartphone e sui display dei nostri computer raggiungendo potenzialmente chiunque.
Ecco perché per i giovani artisti emergenti può rivelarsi importante – se non decisivo – utilizzare nuovi circuiti di diffusione.
Sfruttare i social, per un artista, significa sfruttare il vantaggio di potersi autopromuovere parlando dalle proprie pagine Facebook e dai propri canali YouTube. Chi ha fatto suo il concetto è Federico Clapis. «Avevo capito che l’unico modo per avere un po’ di visibilità era quello di sfruttare i social», racconta il trentenne.
Così nel 2010 apre un canale YouTube e grazie ai video autoprodotti – video divertenti e assolutamente slegati dal mondo “arte” in sé e per sé – comincia a crescere mediaticamente. Dopo cinque anni di lavoro “sotto copertura” – così come lo definisce lui stesso – nel 2015 Federico decide di dire addio al mondo dell’intrattenimento per mostrare il suo vero volto: quello artistico. «Vi ho accumulato per anni ma adesso voglio dedicarmi completamente all’attività di artista.»
Oggi, attraverso il web, Federico Clapis porta la sua arte sui display delle persone comuni avvicinandole a un mondo al quale forse mai si sarebbero avvicinate.
Sul sito ufficiale potete trovare tutte le informazioni su DigitaLife, dove saranno anche pubblicati tutti i video che invierete.
Per mandare il vostro filmato, basta seguire le istruzioni in questa semplice scheda:
DIGITALIFE E’ UN PROGETTO ANCHE TUO
È una grande ambizione raccontare il cambiamento con un film. Lo è ancor di più pensare di farlo in modo collettivo, corale, partecipato. DigitaLife sarà infatti un collage di storie che ci racconterete e che ci potrete fare avere con brevi video. Il nostro lavoro è organizzare tutto questo, raccontarlo e poi costruire l’opera grazie alla regia di Francesco Raganato.
Il digitale ha cambiato le nostre vite in profondità. Coglietene attimi, momenti, esperienze. Pensate a ciò che vi piace, vi preoccupa, vi entusiasma, vi spaventa. Anche le piccole cose quotidiane e non per forza i grandi progetti. Ognuno di noi vive, vede, ascolta storie che hanno a che fare con il digitale.
Raccontatelo. È un’azione importante per tutti noi e ci aiuterà a conoscere di più e a riflettere su cosa è successo, succede e succederà.
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