Gli assessori regionali non potranno ricoprire il ruolo anche di consiglieri regionali
Se nominato, dovrà essere sospeso dalla carica di consigliere per la durata dell'incarico. Approvato anche il progetto per dimezzare il numero di firme necessario per le liste
Gli assessori regionali non potranno ricoprire il ruolo anche di Consiglieri regionali.
L’incompatibilità tra le due cariche è stata decisa oggi dalla Commissione Affari istituzionali di Regione Lombardia, presieduta da Carlo Malvezzi di Forza Italia, che ha approvato a maggioranza (astenuta la minoranza) un progetto di legge di cui è relatore il capogruppo della Lista Maroni Stefano Bruno Galli.
L’incompatibilità fra i due ruoli, che non vale per il vicepresidente della Giunta, prevede che il consigliere regionale nominato assessore sia sospeso dalla carica di consigliere per la durata del nuovo incarico di assessore. Il Consiglio provvederà nella prima seduta dopo la nomina alla sua sostituzione temporanea, affidando la supplenza al primo dei non eletti della lista cui appartiene. In Commissione si è discusso della possibilità di estendere l’incompatibilità anche ai Sottosegretari: per il momento la questione è stata accantonata per ulteriori valutazioni, ma potrebbe essere “ripescata” nelle sedute finali dell’Assemblea del 16 e 17 gennaio, quando il provvedimento arriverà in Consiglio per il via libera definitivo.
La Commissione ha poi approvato all’unanimità un progetto di legge a firma PD che dimezza il numero delle firme per la presentazione delle liste elettorali per le regionali: sono esonerate dalla sottoscrizione degli elettori le liste espressione delle forze politiche corrispondenti ai Gruppi regionali, escluso il Gruppo Misto, costituiti in Consiglio regionale prima del’emanazione del decreto di indizione delle elezioni.
«Con i due progetti di legge – ha detto il presidente Malvezzi – si decreta l’effettiva separazione tra potere legislativo e potere esecutivo e si taglia il numero delle firme necessarie alla presentazione delle liste, assicurando in questo modo un rapporto territoriale delle forme circoscrizionali e favorendo l’attiva partecipazione dei cittadini nel procedimento elettorale, sia in forma attiva come cittadino elettore che in forma passiva come cittadino candidato».
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