Confiscata alla criminalità, rinscerà l’edificio dell’ex pizzeria Quintino Sella

Il Comune procederà all’affidamento del bene ad una delle due cooperative che avevano presentato un progetto di riutilizzo a fini sociali dello stabile

Ex pizzeria Quintino Sella

È pronta a rinascere a nuova vita l’ex pizzeria di via Quintino Sella confiscata alla criminalità organizzata. È dell’altroieri la determina dirigenziale del Comune di Busto Arsizio con cui si procede all’affidamento del bene ad una delle due cooperative che avevano presentato un progetto di riutilizzo a fini sociali dello stabile.

«Alla conclusione di un’annosa vicenda, e al termine di una procedura estremamente attenta e oggetto di tutte le necessarie verifiche da parte della commissione aggiudicatrice, composta da funzionari competenti, non tutti provenienti dal settore dei servizi sociali – sottolinea l’assessore al welfare e all’inclusione sociale Miriam Arabini – l’assegnazione è stata completata nei termini previsti dal bando. Settimana prossima ci sarà il passaggio in giunta per la presa d’atto della determina, poi si potrà procedere con la stipula della convenzione con il soggetto assegnatario».

L’immobile al civico 7 di via Quintino Sella, composto da un’attività commerciale (un’ex pizzeria da asporto) al piano terra e da due appartamenti al piano superiore, era stato affidato all’amministrazione comunale dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. La scorsa estate, con la regia degli assessorati all’inclusione sociale e ai lavori pubblici, era stato pubblicato l’avviso di selezione per la concessione d’uso degli spazi, aperta a progetti di recupero e riutilizzo a fini sociali. La cooperativa che si è aggiudicata il bando lo riceverà in comodato d’uso gratuito, per realizzare un’attività di startup finalizzata al reinserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati (ex detenuti).

«Abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo posti, che era quello di riscattare la storia travagliata di quel bene confiscato destinandolo ad un progetto di inclusione sociale – commenta l’assessore Miriam Arabini, esponente di Forza Italia – ora seguiremo con attenzione la concretizzazione di un progetto di grande valore sociale, con la speranza che riesca ad essere realizzato nella sua interezza. Per la città significherebbe aver raggiunto un risultato importante». Il completamento della procedura, precisa l’assessore Arabini, è avvenuto «esattamente nei termini previsti, anche se in extremis. Questo però per ragioni burocratiche che non dipendono da responsabilità dell’amministrazione comunale, che ha adempiuto con tempestività ai propri compiti, tenendo conto che un documento indispensabile ai fini del completamento della procedura è pervenuto dall’autorità preposta negli ultimi giorni dello scorso mese di dicembre. Ma va bene così: sarebbe miope non rivolgere lo sguardo in avanti, alla luce di un risultato così significativo, anche da un punto di vista simbolico, qual è l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia, che potrà presto, finalmente, rinascere a nuova vita».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 20 Gennaio 2018
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