Supermercato necessario? “L’amministrazione poteva mettere mano”
Il Partito Democratico presenta sette osservazioni per intervenire sul progetto di viale Milano-via Pompei
Sul nuovo supermercato di via Milano-via Pompei ci sono margini per intervenire e per garantire un miglior inserimento. È la convinzione del Pd di Gallarate, che ha presentato sette osservazioni sul piano della nuova struttura in zona Madonna in Campagna.
«Un Piano Attuativo – premette l’architetto Davide Ferrari, segretario dei dem – non è un permesso di costruire. C’è una componente di volontà politica, resa evidente dal fatto che si passi per un voto in giunta» (avvenuto il 27 dicembre 2017).
E infatti il documento con le osservazioni del Pd si apre con una premessa che ricorda che la “approvazione da parte della Giunta è assolutamente discrezionale”. I dem fanno riferimento alla giurisprudenza (Tar e Consiglio di Stato) che nel 2012 ha stabilito che “l’adozione di strumenti attuativi a iniziativa di parte non costituisce un atto dovuto, bensì un provvedimento che è sempre espressione di potere discrezionale anche in ordine ai modi con i quali dare attuazione alle previsioni dello strumento urbanistico generale”.
Quanto al merito delle osservazioni il Pd chiede all’amministrazione di muoversi per garantire innanzitutto «una maggiore mixité» di funzioni sull’area (oggi l’intera superficie sarebbe usata a scopo commerciale). Viene chiesto di intervenire per chiedere un migliore inserimento nella zona intervenendo sulle forme dell’edificio “indifferente al contesto e caratterizzata da poche aperture verso l’esterno”, nonché per la scarsa previsione di verde. Inoltre il Pd contesta la assenza di un “Piano paesistico di contesto” che mancherebbe tra la documentazione e che potrebbe costituire un ostacolo a procedere con l’edificazione.
Altro punto contestato è l’inserimento dal punto di vista viabilistico. L’analisi da questo punto di vista viene considerata “insufficiente” dal Pd. «Qualche rilevamento in più si poteva fare» fa notare Ferrari. «Magari non a gennaio come è avvenuto, in un mese di scarso traffico, ma in un periodo come quello degli acquisti natalizi». Quando, cioè, emerge la difficoltà di viale Milano a gestire i volumi di traffico. Che effetto avrebbe una nuova struttura commerciale in quel contesto? Inoltre il Pd chiede all’amministrazione “una rivisitazione del progetto della rotatoria”, da valutare più attentamente.
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