Ecoballe di Napoli nell’inceneritore Accam? I 5 Stelle chiedono spiegazioni

In uno degli articoli di FanPage dell'inchiesta su rifiuti e politica a Napoli emerge che l'impianto borsanese abbia smaltito una parte delle ecoballe del 2007

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In una nota firmata dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle dei comuni di Busto Arsizio, Legnano, Nerviano, Parabiago, Magnago, Fagnano Olona, Cardano al Campo (tutti comuni soci di Accam, ndr) emerge una preoccupazione circa quanto sta emergendo dall’inchiesta di FanPage.it che sta facendo tremare la politica campana e riguarda il grande business dello smaltimento delle ecoballe stoccate negli anni della grande emergenza rifiuti a Napoli nei primi anni duemila.

Da un’inchiesta di fanpage.it documentata con telecamere nascoste, emerge un mondo di illegalità e tangenti intorno ai rifiuti campani. Implicati funzionari regionali, assessori, nonché il figlio dell’attuale presidente della Regione Vincenzo De Luca, e il candidato di Fratelli d’Italia, Luciano Passariello. La procura di Napoli ha aperto un’inchiesta.

Le ecoballe accatastate a milioni nelle campagne napoletane sono l’emblema dell’emergenza che aveva colpito Napoli nel 2007. Sigillate in quell’anno dalla Procura di Napoli, sono state dissequestrate soltanto nel 2013. Nel 2016 la stessa Regione aveva bandito una gara per lo smaltimento di una prima partita di 789mila tonnellate di immondizia ormai “mummificata” il cui contenuto non è certo.

«La cosa – scrivono i pentastellati – ci interessa da vicino perché le ecoballe della Campania, da anni ammassate nei siti di stoccaggio, sono state trasportate in parte in Portogallo, l’unico stato estero ad accoglierle, e in parte nel Nord Italia e tra i siti del Nord Italia viene menzionato anche Busto Arsizio!». Tema ricorrente negli anni perchè più volte si è parlato della possibilità che l’impianto Accam potesse smaltire una parte di quei rifiuti.

Nell’articolo del 20 febbraio “ecco dove vanno a finire le ecoballe della Campania” si legge infatti che attualmente sono 6 le ditte impegnate in questa operazione grazie alla quale sono state rimosse complessivamente 56.571 tonnellate di ecoballe, su circa 5 milioni e seicentomila. Tra queste sei ditte la Ecosystem porta a smaltire i rifiuti del sito di stoccaggio di Giugliano (NA) e i fanghi del depuratore di Marcianise in alcuni impianti del Nord Italia tra cui quello di Busto Arsizio.

«Se ciò fosse vero, si sta realizzando quello che abbiamo sempre temuto: per tenere in vita un inceneritore sull’orlo del fallimento ci stanno inquinando andando a bruciare rifiuti non controllati che nessuno stato estero, a parte il Portogallo, vuole trattare».

Per questo hanno presentato immediatamente una interrogazione nei comuni soci di Accam dove sono presenti con le seguenti richieste: sapere se è vero che le ecoballe e/o i fanghi di depurazione vengono smaltiti a Busto Arsizio e in
quale sito;  qual’ è la quantità di ecoballe e/o fanghi di depurazione smaltiti nel 2017 e quale previsione per il
2018; a che prezzo di conferimento; quali controlli vengono effettuati sui materiali contenuti nelle ecoballe.
«La questione – concludono – è molto preoccupante considerando che la Ecosystem ha vinto la gara anche per i lotti 2 e 5 di Giugliano per 21,3 milioni di euro. Ci aspettiamo una risposta rapida da parte delle nostre amministrazioni».

In realtà qualcosa era emerso nei mesi scorsi, ad ottobre dell’anno scorso infatti l’assemblea dei soci aveva espresso la volontà di studiare nuove soluzioni industriali che consentissero all’inceneritore di continuare a bruciare anche accogliendo rifiuti da fuori Lombardia. Tra le voci contrarie a questa soluzione c’era quella del vicesindaco di Vanzaghello Tiziano Torretta (da sempre sostenitore della chiusura del termovalorizzatore di Borsano, ndr) che aveva paventato la possibilità che l’unico candidato all’appalto per i rifiuti ospedalieri ci fosse un’azienda che trattava anche le ecoballe di Napoli. A luglio del 2017 circa 117 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania sarebbero anche stati smaltiti nell’impianto borsanese.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Febbraio 2018
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