Filosofarti e i fondi tagliati. “La semina non vada perduta”

Monsignor Valagussa: "Auspico la gratuità per tutti gli eventi". La polemica però è ancora accesa e a tratti sgradevole

filosofarti 2018

L’appello a sostenere il festival è ormai una costante da qualche anno, per Filosofarti. Alla crescita dell’evento, al suo successo consolidato, corrisponde una riduzione dei contributi, quest’anno diventato tema di grande polemica.

Alla presentazione del programma 2018 l’assessore Peroni ha ribadito da un lato il sostegno ideale al festival e la disponibilità di alcune sedi, ma ha anche dovuto fare i conti con un taglio del contributo innegabile: «È vero che quando c’è da ridurre e razionalizzare si fa sulla cultura, ma con il volontariato si può fare, piccolo o grande che sia l’evento». Una scelta di bilancio ormai accettata, ma su cui si chiede di andare avanti.

Nelle occasioni ufficiali, nelle conferenze stampa, il dibattito è fatto di riferimenti alti. E le stesse parole di Isabella Peroni nelle settimane scorse hanno richiamato princìpi generali, preso atto di scelte di bilancio generali sulla cultura, richiamato la necessità per tutti di fare sacrifici. Ma in realtà – sarebbe disonesto non riconoscerlo – lo scontro sui fondi tagliati ha creato anche vera polemica, a tratti sgradevole.

Già nelle settimane scorse Alberto Bilardo, del coordinamento di Forza Italia, era entrato a gamba tesa, dopo il primo “appello” del gruppo di Filosofarti. Bilardo aveva difeso il ruolo del Comune ma non aveva risparmiato anche un’allusione pesante: «Il parterre degli ospiti più politicizzati (Veltroni, Lehrner) cade proprio il venerdì prima delle elezioni. Ma pazienza si sa che qualcuno ama fare uso politico della cultura». A Bilardo ha risposto – sui social – Cristina Boracchi, ribadendo che il calendario era stato preparato già a fine estate, mesi prima che venisse fissata la data delle elezioni. E ancora in conferenza stampa Boracchi ha ricordato che Veltroni viene a presentare un film, «non a fare propaganda politica, questo è chiaro dall’inizio.

Quanto alle risorse, Peroni ha citato Villa Delfina (sede comunale) e ha citato anche il Maga. Quanto valgono? Anche qui Bilardo ha riacceso la polemica sul valore di contributi concessi «direttamente o indirettamente». Gli ha risposto sui social l’architetto Marco Colnago, uno dei volontari di Filosofarti: «Il Comune ha effettivamente concesso gli spazi di Villa Delfina all’associazione “Vivere Crenna” per le tre date organizzate dall’associazione e confluite in Filosofarti». Un impegno di spesa – in delibera di giunta – da 240 euro. Certo, resta il Maga, la cui disponibilità è però decisa dalla Fondazione che lo gestisce. «Al di là delle difficoltà, ci applichiamo per trovare forme e strade diverse per contribuire alla crescita» ha spiegato Emma Zanella, direttrice del museo, in conferenza stampa.

Sullo sfondo di questa edizione resta il sapore sgradevole della polemica, che per la prima volta ha segnato anche una esperienza cos’ allargata come Filosofarti, che si propone come momento d’incontro e che in passato – sia con il centrosinistra che con il centrodestra – ha dimostrato di essere voce libera e, se necessario, critica, in un contesto cittadino che in oltre due lustri ha assicurato libertà di crescere.

Don Ivano Valagussa ha parlato di Filosofarti come di un«miracolo», un riconoscimento all’impegno del volontariato e delle tante realtà coinvolte. E ha auspicato «un ritorno alla gratuità per tutti gli eventi», superando la situazione di quest’anno (sono comunque solo tre gli incontri a pagamento, 5 euro). «Il festival è una festa, una seminagione: si seminamo idee, desideri di ricerca, incontri, conoscenze con chi è diverso. Si semina la cittadinanza, in fondo la società» ha aggiunto il prevosto, riprendendo la parabola evangelica del seminatore. Che «butta il seme dappertutto, perché non c’è situazione in cui non valga la pena. Anzi: lì dove ci sono le pietre e i rovi può valere la pena seminare».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Febbraio 2018
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