Niente accordo sul mantenimento della Zona a Traffico Limitato

In consiglio comunale le minoranze chiedevano un impegno a non "ritoccare" l'area pedonale attuale, la maggioranza ha puntualizzato

Gallarate piazza via mazzini

Tutti d’accordo per il mantenimento dell’attuale Zona a Traffico Limitato nel centro di Gallarate? No. O meglio: non si tocca niente, per ora, ma non c’è un impegno messo nero su bianco. Si rinvia «ai tecnici», per valutare eventuali modifiche.

Il tema della “zona pedonale” nel centro cittadino è tornato in consiglio comunale dopo aver fatto capolino già nella seduta di gennaio, subito dopo le dichiarazioni del sindaco Andrea Cassani che prima ha avanzato l’idea di un “ritocco” della viabilità in centro (inversione del senso di marcia in via Mazzini e Postporta) e poi ha ipotizzato anche una riduzione («per sperimentare») della Ztl.

Se n’è parlato per giorni, su VareseNews abbiamo sentito tutti i commercianti della via (vedi qui), poi la cosa è finita un po’ in secondo piano. A riportarla in consiglio comunale ci ha pensato una mozione delle minoranze, che chiedeva appunto all’assemblea civica di esprimersi per il «mantenimento dell’attuale Ztl nel centro di Gallarate», come da titolo della mozione.

Perché non è stata condivisa? In realtà non è che ci sia qualcuno proprio proprio convinto di cambiare la Ztl. È più che altro una questione politica, si dice dal centrodestra.
Giovanni Pignataro, del Pd, ha presentato la mozione riconoscendo anche che la attuale Ztl è frutto di una scelta portata avanti «dalla maggioranza di centrodestra nella prima metà degli anni Duemila», cioè dalla prima giunta Mucci. Il riferimento è stato però letto dal centrodestra come un modo per fare «illazioni sulle divisioni inesistenti in maggioranza», tra Lega Nord e Forza Italia, come ha spiegato subito il capogruppo della Lega Stefano Deligios.

E anche Forza Italia – un po’ paradossalmente – ha quasi fatto un mezzo passo indietro, parlando di «scelte di una vita fa, prima della crisi», come ha sintetizzato Germano Dall’Igna. Certo, senza buttar via tutto: «Forza Italia rivendica le scelte fatte negli anni Duemila e parimenta rivendica l’idea di cambiare idea».

Il centrodestra ha adottato come linea l’idea che si possano fare modifiche ma che queste non possano essere annunciate prima di uno studio attento. «Alcune modifiche potrebbe migliorare viabilità in zone limitrofe al centro» ha spiegato ancora Deligios. «Modifiche alla Ztl si possono fare, ma su base di studi seri e definiti, per il resto sono illazioni sulle divisioni inesistenti in maggioranza».

Ma quindi si modifica la Ztl? In realtà no, nel senso che appunto oggi non si fanno ipotesi. «L’intento non è riaprire la Ztl. Non ho grosse idee, al di là della boutade di provare a riaprire via Turati» ha ha spiegato il sindaco Andrea Cassani nel suo intervento, ridimensionando un po’ l’ipotesi avanzata a gennaio di riaprire il tratto finale di via Mazzini e la perpendicolare via Turati che riporta in piazza Garibaldi. «Spero che qualche tecnico ci dia idee per migliorare la situazione e decongestionare il perimetro intorno al centro».

Nel dibattito il presidente del consiglio Donato Lozito ha ribadito ancora una volta l’idea che si debba passare da studi tecnici, Aldo Simeoni ha difeso le scelte viabilistiche fatte negli anni Duemila, dal centrodestra si è puntualizzato nuovamente che in Ztl entrano molte auto già oggi (1600 autorizzati, aveva quantificato Cassani a gennaio), mentre Rocco Longobardi di Gallarate 9.9 è stato duro sull’idea di ridimensionare la Ztl: «una proposta insensata, un passo indietro sia ambientale che commerciale».

Alla fine il centrodestra non ha votato la mozione, Pignataro ha detto alla maggioranza che «il messaggio che passerà sarà che non siete a favore del mantenimento della ztl», Cassani ha detto che non è vero e che è una forzatura. A questo punto un indirizzo politico chiaro sembra non esserci: si vedrà quali sono le idee che emergeranno eventualmente dai tecnici.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 21 Febbraio 2018
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