Volantini in difesa della pediatria: “Si sta svuotando il reparto”

In un documento, il Comitato "Noi per l'Ospedale" spiega i timori per il futuro dell'ospedale Del Ponte e dei tanti servizi di eccellenza che non vengono valorizzati

Nuovo ospedale Del Ponte - Michelangelo

Giorgio Arca e il Comitato “Noi per l’ospedale di Varese “ tornano alla carica. Hanno deciso di distribuire, tra gli utenti dei due presidi varesini, un volantino in cui denunciano, con esempi specifici, il progressivo svuotamento e impoverimento  dell’attività sanitaria. Quello che temono è la mancanza di una strategia di sviluppo, ancora più preoccupante nel caso del nuovo polo della donna e del bambino realizzato a Giubiano e costato 40 milioni di euro.

« Sotto questa Direzione – si legge nel volantino – la grande pediatria universitaria, invece di essere potenziata, valorizzando le eccellenze mediche che ci sono, si ritrova impoverita, con insufficiente personale sanitario, demotivato, senza guida, con un fuggi fuggi generale di infermieri, anche tra i giovani, sconcertati da tanta disorganizzazione».

Il periodo transitorio annunciato l’ scorso 8 maggio, giorno dell’inaugurazione ufficiale del nuovo Padiglione Michelangelo, si sta protraendo e sembra non rispondere alla grandi aspettative poste dalla città in un progetto pensato e portato avanti dal 2006.

Lo smembramento del reparto dei bambini, con la creazione di una struttura oncoematologica a parte e di un pronto soccorso autonomo, rischia di affossarlo: il ricordo dello svuotamento progressivo della chirurgia 1 del Circolo, da cui se n’è andata quasi al completo la squadra del professor Renzo Dionigi anche a causa della perdita della chirurgia oncologica, ha fatto alzare le antenne ai membri del Comitato: « La Pediatria ha già perso la scuola di specialità – commenta Giorgio Arca – con la conseguenza che gran parte degli specializzandi, che erano una risorsa, se n’è già andata».

Lascia perplessi i componenti del comitato la scelta di potenziare e allargare il Day hospital oncoematologico: « Un servizio prezioso che però, fortunatamente , ha un numero limitato di pazienti mentre altre specialità, come l’audiovestibologia, primo centro italiano per la cura della sordità infantile, è costretta al Circolo in spazi insufficienti ad accogliere le richieste di tanti bambini sordi da tutta Italia, o come la Cardiologia Pediatrica, un’offerta presente in pochi ospedali italiani lasciata con apparecchiature vecchie e obsolete. Per non parlare dell’Urologia Pediatrica, altra specialità sulla quale bisognerebbe investire, o, ancora, i servizi di eccellenza presenti in pediatria come la morte in culla/SIDS/ALTE, la Gastroenterologia, la Reumatologia o la Diabetologia».

Il timore è che il nuovo ospedale stia diventano sempre più ginecologico e meno pediatrico grazie anche al livello qualitativo del reparto diretto dal professor Ghezzi che attrae pazienti da tutto il paese, mentre dalla parte dei bambini c’è troppo caos.

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Pubblicato il 16 Febbraio 2018
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