Azione di responsabilità sulla Moriggia? “Non voglio un altro scaricabarile”

La vicepresidente di Amsc la ipotizza per analizzare gli anni 2011-2016, Cassani frena

gallarate generico

Una nuova azione di responsabilità su Amsc: da dentro al Cda attuale, la chiede Micaela Mora, vicepresidente della società multiutility di proprietà del Comune di Gallarate. « ». Una azione, dunque, quasi speculare a quella attuata nel quinquennio di Guenzani, a carico di Nino Caianiello e di altri amministratori di Amsc nell’era del mullah, come era definito il leader locale di Forza Italia.

La mossa – riconducibile alle file di Forza Italia – è arrivata un po’ inaspettata, nel mezzo delle polemiche sulla chiusura delle vasche coperte di Moriggia. Non si può dire che sia – come recita il detto – un fulmine a ciel sereno, viste le fosche nubi che ancora dominano sulla piscina comunale. Anzi: anche se si rivolge agli ex amministratori di centrosinistra, la proposta rischia di agitare ancor più le acque tra il municipio e Amsc.

Il sindaco Andrea Cassani, come sempre, non si dilunga in preamboli diplomatici. «Io ho sempre detto di voler voltare pagina rispetto al passato. Se il Cda mi porta, in assemblea, situazioni da cui si evince una forma concreta di responsabilità dei precedenti vertici, valuterò» dice gelido. «Si è sempre detto che la precedente azione di responsabilità era un atto con motivazioni politiche. Se anche questa lo è, non m’interessa». Anzi, dopo le ultime due settimane di attriti tra Palazzo Borghi e via Aleardi, non risparmia una critica ai vertici Amsc: «Mi fa piacere – dice ironicamente – che il Cda di Amsc, che ultimamente fa quello che vuole, ora voglia convocare un assemblea…».

Quando Cassani dice di «voler voltare pagina rispetto al passato», rivendica la posizione presa più volte anche in consiglio comunale. Quando ha respinto le richieste di Forza Italia di riaprire certi capitoli dell’amministrazione Guenzani, per andare a cercare responsabilità non più politiche, ma di altro genere. «Non mi piace la caccia alle streghe», era un altro refrain usato dal sindaco, di fronte alla raffica di interrogazioni presentate da Forza Italia su vari temi (su cui gli azzurri si sono spesso detti «parzialmente soddisfatti», per non dire insoddisfatti). Cassani teme l’effetto della politica dello scaricabarile, quella che rinvia sempre ad altri e che – in sostanza – non vuole venga associata ad un’amministrazione che cerca di proporsi dinamica. «Non mi  piace lo scaricabarile. Da qualunque parte venga: non mi piace neppure quello inscenato dal Pd in questi giorni, dove sembra che tutte responsabilità siano in capo a questa amministrazione e a questo Cda. Chi ha governato in questi cinque anni non può lavarsi le mani così», conclude chiamando in causa comunque anche il centrosinistra.

La richiesta di valutare un’azione di responsabilità è stata fatta da Mora al Cda, ma alla fine la mossa spetterebbe all’assemblea dei soci. E quindi, in sostanza, al sindaco che rappresenta il Comune di Gallarate, socio quasi unico dell’azienda di via Aleardi. Ora, Cassani non dà una risposta preventiva alla richiesta, pur non avendo gradito la mossa, ma neppure la rigetta. E in ogni caso preferirebbe misurare direttamente il sostegno politico all’eventuale azione di responsabilità: «Guenzani ha deliberato l’azione di responsabilità (contro i vertici dell’era Caianiello, ndr) direttamente in assemblea, io la porterei al vaglio del consiglio comunale».

C’è poi da capire un particolare di non poco conto: ma la richiesta di azione di responsabilità poggia su basi solide? Mora cita come “elemento d’accusa” il fatto che le gestioni alternatesi negli anni del centrosinistra abbiano «drasticamente ridotto la manutenzione straordinaria e portato ai minimi termini quella ordinaria». Ed è un elemento su elemento su cui discutere, rispetto alle concrete scelte attuate (già in un’occasione il presidente di Amsc Campari ha chiamato in causa scelte fatte nel 2011, sette anni fa). Nel mezzo c’è però un altro elemento significativo: l’ultimo amministratore unico in quota centrosinistra – Luciano Spairani – aveva già avviato un bando per rinnovare la struttura. Le prime comunicazioni risalivano a inizio 2015, mentre a ottobre 2015 si arrivò al progetto preliminare, con una prima relazione tecnica allegata. Poi il bando si è arenato a dicembre 2016 e da allora non si è andati più avanti. A questo punto, toccherà eventualmente al consiglio comunale esprimersi in merito.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 23 Marzo 2018
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