Del Ponte stop alle assunzioni: manca il via libera della Regione

Trasferimenti e aperture fermi in attesa che la nuova giunta Fontana confermi gli stanziamenti necessari per il potenziamento dell'ospedale

Nuovo ospedale Del Ponte - Michelangelo

Pronti per prendere servizio, ma i soldi non ci sono.

Il piano di assunzioni annunciato in occasione dell’inaugurazione del padiglione Michelangelo all’ospedale Del Ponte di Varese procede con fatica.

Dopo l’apertura, secondo i piani, dei reparti di pediatria, neonatologia con la TIN (terapia intensiva neonatale),  ginecologia oltre alle sale chirurgiche, il polo della donna e del bambino si è arenato.

Mancano all’appello, per esempio, i 7 neuropsichiatri infantili necessari ad aprire il nuovissimo reparto di ricovero con 10 posti letto più due di day hospital, oltre al pronto soccorso vero e proprio per completare l’attività di assistenza in emergenza dei bambini, attualmente limitato al punto di primo intervento pediatrico. 

L’Asst Sette Laghi ha compiuto tutte le attività burocratiche: il 5 marzo scorso è stato completato il concorso per l’assunzione dei neuropsichiatri infantili indispensabili ad aprire uno dei fiori all’occhiello del nuovo Del Ponte, uno dei pochissimi reparti di ricovero in Lombardia. L’apertura dei letti era in calendario proprio per la primavera, così come il trasloco parziale di parte degli ambulatori attualmente ospitati a Velate. Anche l’avvio del pronto soccorso era previsto tra marzo e aprile 

Pare che Milano, qualche mese fa, abbia cambiato idea sul budget da destinare all’Asst per potenziare il nuovo Del Ponte. Il direttore sanitario dottor Alberto Tersalvi si dice, però, fiducioso: « Dobbiamo attendere la nuova giunta. Subito dopo Pasqua speriamo di ottenere la luce verde così da procedere con il piano di potenziamento del presidio». I manager, quindi, hanno le mani legate: non possono proseguire nei piani di sviluppo finché non saranno certi di avere l’autorizzazione dalla nuova giunta 

Quello che sembrava un piano di assunzione già certo e garantito, quindi, è stato congelato in corso d’opera: si parla di un taglio di qualche milione di euro al bilancio deciso per assicurare le nuove funzioni e i servizi del polo. Per ora non resta che aspettare per capire se la nuova giunta Fontana deciderà di proseguire secondo i piani di sviluppo del presidio della donna e del bambino o ridisegnare la sua missione.

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Pubblicato il 27 Marzo 2018
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