La Cassazione conferma le condanne per la banda di Mirko Oro
Si chiude con pene da 1 a 4 anni il processo per evasione e ricettazione a Mirko Rosa, all'ex-socio Giacomo De Luca e ad altri componenti del gruppo che ruotava attorno ai negozi compro oro

Sono state confermate in Cassazione le condanne a Mirko Rosa, più noto come Mirko Oro, a Giacomo De Luca, Andrea Fisichella, Osvaldo Rosa e Giovanna Papagna. Si chiude, dunque, la vicenda processuale dei negozi compro oro a marchio Mirko Oro.
Per Mirko Rosa è stata confermata la pena a 3 anni e 2 mesi di reclusione, per Giacomo De Luca la condanna è di 4 anni e 1 mese, mentre per Andrea Fisichella la condanna è a 2 anni e 9 mesi. Confermata anche la condanna per Ovaldo Rosa (1 anno), padre di Mirko. Per Giovanna Papagna, infine, la corte ha disposto il rinvio alla Corte d’Appello per la mancata concessione della sospensione condizionale della pena (1 anno e 1 mese). I giudici hanno anche reso definitiva la confisca dei beni in sequestro che ammontano a 1,2 milioni di euro (soldi e immobili).

L’indagine esplode nel giugno del 2015 quando il gip concede una serie di misure cautelari in carcere nei confronti di quello che, sino a quel momento, era considerato il re dell’oro. L’indagine del sostituto procuratore Nadia Alessandra Calcaterra e della Guardia di Finanza di Legnano fa scattare le manette nei confronti di Rosa, De Luca e degli altri componenti del gruppo per una maxi-evasione fiscale da 3,7 milioni di euro, false fatturazioni e ricettazione dell’oro che veniva ritirato senza registrazione e subito fuso.
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Era ora che a questa gente fossero confiscati i beni
Non si capisce qual è il bilancio tra quanto è stato sottratto indebitamente e quanto è stato sequestrato. Si parla di una evasione per 3.7 milioni di euro e una confisca di 1.2 milioni, così detto non sembra un gran successo.
Una parte l’hanno restituita e la gran parte (almeno per quanto riguarda il Rosa) è stata spesa in locali notturni e bella vita in generale. Quello che han potuto confiscare lo hanno confiscato.