Memo Remigi: “Mi diverto a lavorare con Zoro a Propaganda live”

Il popolare cantante racconta la sua nuova esperienza come protagonista nella trasmissione su La7. "Sono una famiglia divertente, ironica e di veri pazzi"

“Dopo cinquant’anni di carriera riesco a fare una trasmissione dove mi ci ritrovo a livello ironico, spiritoso… quello che sono io in fondo. Non molto serio e molto più giocarellone”.

Memo Remigi è ospite fisso nella trasmissione Propaganda live condotta da Diego Bianchi in arte Zoro. Un format di successo, che dopo anni di lavoro su Rai 3 con Gazebo, è passato a La7 quando Andrea Salerno, uno dei protagonisti con il disegnatore Makkox, è diventato direttore della rete.

Tra pochi mesi Memo Remigi compie ottanta anni ed è uno dei grandi compositori ed interpreti della canzone italiana. Papà di Topo Gigio è di casa a Varese e lo troviamo a Vegonno da poco rientrato dalla passeggiata con il suo cagnolino.

“Ogni mattina mi sveglia lui e mi costringe a uscire. Sono contento perché scopro i bei posti della nostra provincia come questa piana. Dopo trentacinque anni a Milano, con mia moglie abbiamo scelto di venire a vivere a Varese”.

Ma cosa ci fa uno come lei a Propaganda live?

«È stata una scoperta per me. Forse anche loro hanno  scoperto un Memo Remigi diverso da quello che cantava Innamorati a Milano, Io ti darò di più… Mi hanno chiamato in un momento in cui cercavano una canzone che contrastasse il Movimento 5 stelle quando avevano scelto Orietta Berti che cantava Finché la barca va lasciala andare. Mi hanno chiesto di andare a cantare Io ti darò di più in modo da creare un contrasto con quel movimento. Da lì è nata subito una simpatia reciproca e mi hanno chiamato tutti i venerdì. Adesso faccio parte di questa famiglia di gente divertente, ironica, spiritosa… Propaganda live non è una trasmissione di grande popolarità, chi ama i programmi nazional popolari non li segue, ma loro sono geniali e fanno una trasmissione particolare per persone che se ne intendono e che vogliono passare alcune ore in compagnia di questi pazzi».

Come si trova?

«Bene. Vivo questa esperienza con uno spirito nuovo. Mi diverto molto perché si improvvisa spesso senza nemmeno fare le prove. Vado in giacca e cravatta perché mi richiedono sempre quello stile, ma c’è tanta ironia».

IL VIDEO A SANREMO

Cosa l’ha colpita di più in questi mesi di lavoro con loro?

«Quando sono andato a Sanremo mi hanno chiesto di pronunciare la parola Propaganda. Era una sorta di sfida e non ero sicuro di riuscire. Zoro mi aveva ripreso al telefonino quando mi avevano chiamato per chiedermi di fare il possibile. Poi al festival nella serata di giovedì ho fatto quella parte del finto malore per consentire a Frassica di entrare e presentare la sua fiction. Dopo quel passaggio, Baglioni mi ha richiamato sul palco e sono riuscito a dire che finalmente il festival dava spazio alla musica ed era una vera Propaganda per i cantanti. Zoro, da casa sua, aveva ripreso quel passaggio della trasmissione e poi era esplosa la gioia del pubblico di Propaganda quando ha mandato in onda tutta questa storia. Non so come facciano, ma si ingegnano a trovare situazioni geniali».

Insomma, ormai è a bordo stabilmente?

«Non  ho un contratto, mi chiamano settimana per settimana, ma sono contento di lavorare con loro perché ci si diverte e si affrontano anche temi importanti».

 

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Marzo 2018
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