Un brand inventato, un libro vero: Francesco Montano spicca il volo nel design internazionale

Il suo progetto di brand Weareva, è passato dal social network dei grafici ad un libro internazionale. E ora potrebbe diventare un prodotto vero

Generico 2018

E’ stato un anno fortunato il 2017, e il 2018 comincia ancora meglio per il giovane designer Francesco Montano.

Varesenews l’ha “conosciuto” da vicino quando ha vinto il contest per il logo dei nostri 20 anni, che fino a poco tempo fa è stato protagonista dei nostri profili e della nostra testata.

In quella occasione abbiamo scoperto che Francesco è da solo un paio d’anni che vive e lavora a Varese, ed è originario di Benevento. E Varese sta cominciando a portargli fortuna: dopo aver vinto il nostro concorso, si è ritrovato infatti in un progetto dall’importanza internazionale.

«Un anno fa ho pubblicato su Behance, un social network per artisti, firmato Adobe che è la casa produttrice di tutti i programmi utilizzati dal 90% dei designer, un concept di un brand di moda dal nome “Weareva” – spiega Francesco – Ho iniziato ideando il nome e successivamente il logo di un ipotetico marchio di abbigliamento, poi ho sviluppato intorno ad esso l’intero design e mood del brand: dall’etichetta sui capi di abbigliamento, alla shopping bag, al sito internet, ipotetico spot televisivo, eccetera».

Un brand del tutto fittizio, non corrispondente a un vero prodotto: ma non per questo meno concreto. «Il brand Weareva nasce come brand streetwear, quindi con marchio di abiti destinati a persone che seguono questo ramo della moda che ha come caratteristiche l’essere eccentrico, particolare, controverso e abbastanza “vistoso” – spiega Montano – Da questo concetto, oltre che al richiamo al peccato originale di Eva e la mela, nasce il payoff “free to sin” che in italiano significa “libero di peccare”. Un po’ come se fosse un grido di libertà, libertà nel vestirsi senza aver paura dei giudizi e del parere degli altri, un grido che ti dice fai quello che vuoi e fregatene, sentiti libero di peccare dove e quando vuoi, un po’ come fece Eva dando il morso alla mela infischiandosene delle conseguenze.  Il target del mio brand va dai 13 ai 35, ma nessuno vieta di vestirsi streetwear anche a 60».

Un’idea e una proposta che “reggono in piedi” da sole. Infatti… «Dopo qualche mese la Sandu Publishing, una casa editrice di libri di design abbastanza nota nel settore con sede a Guangzhou in Cina, mi ha contattato perché rimasti colpiti dal design di Weareva – continua Montano – Mi hanno chiesto di poterlo inserire nel loro libro “Brand Addiction – Designing Identity for Fashion Retail”, che consiste in una raccolta dei migliori progetti sulla visual identity di fashion brand. Ovviamente ho acconsentito entusiasta e finalmente, dopo quasi un anno e mezzo dal contatto, il libro è stato pubblicato. Oltre al mio progetto all’interno di esso si possono trovare altri lavori di agenzie di grosso calibro, cosa che mi rende ancora più orgoglioso».

Uno studio di design e di stile, applicato su un brand che ha portato parecchia fortuna a Francesco: «Da qualche mese sto “contrattando” per far diventare Weareva realtà, ho ricevuto un’offerta da persone che vogliono acquistare il brand. Magari fra qualche mese non sarà più un progetto “astratto”»

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 13 Marzo 2018
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