Vaccinazioni obbligatorie: la Regione fa slittare i termini

Una nota regionale chiarisce che la non ottemperanza dell'obbligo entro il 10 marzo non comporterà la non ammissione ad asili e nidi dal prossimo lunedì

vaccinazioni

Regione Lombardia riapre le porte di asili e nidi ai bambini non vaccinati. Non è una marcia indietro ma un rinvio in attesa “del completamento dei controlli da parte delle ATS”.

Domani, sabato 10 marzo, scade infatti il termine indicato dal Ministero per completare la documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione per tutti i minori da 0 a 16 anni.

Ricordiamo che, mentre nel ciclo scolastico 6 – 16 anni la mancata ottemperanza dell’obbligo comporta la multa fino a 500 euro, per la fascia prescolare è prevista l’esclusione dalla classe.

Il termine ultimo aveva messo in agitazione le direzioni di asili e nidi preoccupate dalle possibili ripercussioni giudiziarie dopo la presentazione di lettere di avvocati che contestano l’applicazione della norma.

In loro soccorso è intervenuto l’assessore regionale uscente Giulio Gallera con una nota : «La Circolare operativa congiunta di Ministero della Salute e dell’Istruzione – ha spiegato l’assessore – indica la consegna entro il 10 marzo alla direzione didattica del certificato vaccinale o libretto vaccinale per coloro che avevano consegnato l’autocertificazione relativamente alle vaccinazioni eseguite; per coloro che, invece, si erano avvalsi dell’autocertificazione e che hanno ricevuto l’appuntamento dopo il 10 marzo , sarà sufficiente la documentazione rilasciata dal Centro vaccinale. Nel caso in cui la richiesta di appuntamento non sia stata evasa da parte del Centro vaccinale o comunicata solo al telefono il genitore e’ invitato a richiedere al Centro un appuntamento scritto che dovrà consegnare alla direzione didattica. Entro il 20 marzo come da Circolare ministeriale, le scuole ci invieranno gli elenchi di coloro che non hanno presentato la documentazione richiesta. A quel punto saranno i nostri Centri vaccinali a verificare ogni singola situazione per accertare che dietro l’inadempienza ci sia l’effettiva volontà a non vaccinare i bambini e non un errore o una dimenticanza. Per questo motivo solo a conclusione di tale verifica si potrà effettivamente dichiarare l’inadempienza all’obbligo vaccinale. In questo modo proseguiamo nel percorso in atto da tempo da parte dei Centri vaccinali e di tutti gli attori del sistema regionale per favorire un’adesione consapevole e responsabile all’offerta vaccinale».

Il divieto di entrare in classe, quindi, non è immediato. L’assessore ha concesso ulteriore tempo senza indicare un termine ben preciso. In provincia di Varese, per esempio, gli uffici vaccinali dell’ex Asl erano stati digitalizzati da tempo e un riscontro su eventuali inottemperanze sarebbe immediato.

Il Comune di Milano ha contestato la presa di posizione della Regione parlando di tempi certi indicati dalla legge statale: la sensazione è quella di voler rinviare per poter completare l’anno scolastico.

In Regione Lombardia, l’introduzione dell’obbligo è stato rispettato sono da un bambino su tre nella fascia 0-6 anni, dato decisamente più roseo rispetto alla totalità dei minori coinvolti: solo 31.417 su 184.398 si erano messi in regola, pari a una media del 17,04%. Per la fascia scolare, gli inadempienti saranno chiamati a pagare una multa sino 500 euro.

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Pubblicato il 09 Marzo 2018
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