“Eureka! Funziona!”, la sfida creativa dei piccoli Archimede

L’industria e l’esperienza di lavorare in gruppo entrano nelle scuole elementari varesine con l’iniziativa di Federmeccanica e Univa per avvicinare i bambini alla cultura del “Saper Fare”

univa

Eureka! Funziona!” Un titolo che cita Archimede per un progetto che si ispira ad Einstein e alla sua massima: «Non insegno mai ai miei studenti. Tento soltanto di creare le condizioni nelle quali possano imparare». È infatti educativo e formativo l’obiettivo dell’iniziativa promossa a livello nazionale da Federmeccanica e ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in partnership con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il centro di ricerca con sede principale a Genova, e undici centri di ricerca nel territorio nazionale e internazionale (MIT e Harvard negli USA). Un’iniziativa portata avanti sul territorio dall‘Unione degli Industriali della Provincia di Varese che ha coinvolto circa 450 bambini in una vera e propria gara di “saper fare”. Sono state 4 le scuole partecipanti: Morandi di Varese e Baracca di Capolago dell’Istituto Comprensivo Dante, Tommaseo di Busto Arsizio e Pellico di Ranco, Angera.

«L’obiettivo è stato quello di orientare i bambini al tema del saper fare e avvicinarli al mondo dell’industria e al lavoro di squadra», sottolinea Giovanni Berutti presidente del gruppo merceologico delle imprese “Meccaniche” dell’Unione Industriali. «Il risultato è stato sorprendente: i bambini sono stati molto creativi, non solo nel realizzare i loro spettacolari giocattoli, ma anche nel raccontarli a posteriori con parole e immagini, come dei veri giornalisti digitali. Per la prima volta hanno potuto constatare che smartphone e tablet non sono solo strumenti di gioco, ma un mezzo per comunicare le proprie capacità».

In pratica, ai piccoli Archimede varesini è stato chiesto di ideare, progettare e costruire degli oggetti meccanici e, quindi, di creare, partendo da un kit di materiale fornito loro dall’Unione Industriali, un vero e proprio giocattolo, con una sola caratteristica vincolante: l’essere mobile. I kit sono stati confezionati dall’Associazione Realmonte con il coinvolgimento di un gruppo di rifugiati politici e comprendevano schede informative elaborate e pensate dall’Associazione per l’Insegnamento per far riflettere e mettere alla prova gli alunni su quei principi, per l’appunto fisici, che sono alla base della nostra quotidianità. Il kit, inoltre, conteneva una scheda elettronica, per azionare un motore in base alla quantità di luce presente in un ambiente, appositamente sviluppata per il progetto dall’Istituto Italiano di Tecnologia.

Gli alunni partecipanti sono stati divisi in gruppi, in modo da incentivare la cooperazione, il lavoro in team, la suddivisione di compiti e ruoli e hanno realizzato un’invenzione tecnologica in 6 o 8 settimane (corrispondenti a 20 ore di attività). Inoltre, a ciascun gruppo è stato chiesto di tenere un diario sul lavoro svolto e di realizzare una pubblicità del giocattolo. «Non è poca cosa aver chiesto ai bambini di lavorare in gruppo: non sono tante, alla loro età, le occasioni di sperimentare un modo di relazionarsi e stare insieme finalizzato alla creazione di qualcosa di pratico. Eppure, da grandi, nel mondo del lavoro e dell’industria dovranno saperlo adottare», spiega Dario Gioria, presidente del gruppo merceologico delle imprese “siderurgiche, metallurgiche e fonderie” dell’Unione Industriali. «In realtà, anche in questo aspetto siamo stati piacevolmente sorpresi dalle capacità dei ragazzi».

I diversi progetti sono stati presentati in un evento pubblico che si è tenuto questa mattina al Teatro Castellani di Azzate e che ha visto premiati i progetti giudicati migliori dalla giuria deputata, composta oltre che da Berutti e Gioria, da Paola Benetti dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Maria Rola dell’AIF – Associazione per l’Insegnamento della Fisica e Roberto Ceroni responsabile dell’Area Sindacale di Univa.

Innovativi e originali i progetti dei premiati: “Giostrina” della 3B della Scuola primaria Morandi (una simulazione di una giostra con cavalli); “Foody Woody” della Quarta C della Tommaseo (una simulazione di negozio ambulante di street food); “Ovovia dell’Hyperlink”, realizzato da Lisa De Bellis, Aurora Furiga, Luca Messori, Vanessa Ansah, Flavio Ibraj, Stefano Conte, Fanny Serrano della 5A della Morandi (una simulazione di impianto di risalita con tanto di scenario alpino a corredo). I vincitori hanno ricevuto un premio in giocattoli. Uno speciale premio della critica per l’originalità è andato inoltre a tutti i bambini della 5 A della Morandi che hanno realizzato la “Ovovia dell’Hyperlink”: l’intera classe potrà fare una visita didattica al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Aprile 2018
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