Tanti soldi delle Fondazioni tra Malta e Belgioioso passando da Milano

Tra gli investimenti della Fondazione comunitaria del Varesotto non preoccupano solo quelli effettuati con realtà della piccola isola, ma anche quelli con Mata spa in cui si ipotizzano  conflitti di interesse

Generico 2018

Ci sono due castelli nell’intreccio di storie che riguardano la Fondazione Comunitaria del Varesotto entrata nelle attenzioni de L’Espresso. Uno è a Collalto Sabino, a 70 chilometri da Roma, l’altro a Belgioso a due passi da Pavia. Il settimanale, domenica 15 aprile, è uscito con un servizio di quattro pagine interamente dedicato ai famosi prestiti sottoscritti dalla realtà varesina.

Al centro della loro inchiesta c’è la Global Capital e la controllata Investar, società maltesi con cui la nostra fondazione ha investito oltre 2,5 milioni di euro in obbligazioni.

“Il gruppo Global Capital, – scrive L’Espresso – una piccola compagnia di assicurazioni che una quindicina di anni fa ha investito circa 3 milioni di euro per comprare il castello di Collalto Sabino, con le sue alte mura merlate che cingono un palazzo nobiliare con nove camere da letto, saloni, sala da ballo e biblioteca.

L’affare italiano non sembra aver portato molta fortuna a Global Capital. Le cronache finanziarie danno conto della storia piuttosto travagliata della società, che fino al 2015 era controllata dal miliardario mauriziano Dawood Rawat, a capo della British American Investment company (Bai) con base a Mauritius. Il cambio di governo nel minuscolo Paese africano, un milione e duecentomila abitanti, è stato fatale al finanziere, molto vicino al primo ministro uscente Navinchandr Nangoolam. Accusato di una gigantesca truffa da oltre 600 milioni di dollari, tre anni fa Rawat è stato costretto a fuggire all’estero per non essere arrestato, mentre le sue proprietà venivano commissariate”.

Sugli intrecci con le società maltesi è intervenuto Maurizio Ampollini in una nostra intervista in cui afferma che “abbiamo già recuperato un milione investito a Malta e stiamo procedendo per vendere anche i restanti 2,5 milioni, ma occorre pazienza per non mettere a rischio l’investimento”

Al castello di Belgioso arriviamo invece a causa delle operazioni effettuate con Mata spa che dei 3,5 milioni di obbligazioni emesse in due anni, ne ha piazzate 1.5 milioni di euro alla Fondazione Comunitaria e 500mila al Molina. Una curiosità è legata all’architetto austriaco Leopold Pollack che progettò le serre e le scuderie di fianco al castello. È lo stesso professionista che lavorò alla basilica varesina di San Vittore.

L’articolo dell’Espresso nelle ultime righe tocca gli altri aspetti degli investimenti della nostra onlus. “Le sorprese non mancano. E ancora una volta si corre sul filo del conflitto d’interessi. Galli, in questo caso insieme all’avvocato Gemma, compare tra gli amministratori di Serenissima sgr, a cui fa capo il fondo Real Energy. Ebbene, dai documenti ufficiali risulta che la Fondazione Varesina ha investito 520 mila euro proprio nel fondo Real Energy. Tra il 2016 e il 2017 sono inoltre state comprate obbligazioni e una garanzia ipotecaria per un totale di 1,5 milioni collocate dalla società Mata, a cui fanno capo alcune operazioni immobiliari tra Milano e Pavia. Fino all’estate del 2016 uno dei tre amministratori di Mata era il leghista Galli. Ancora lui”.

La società milanese, come raccontavamo in un precedente articolo a febbraio, è salita alla ribalta a Varese per un altro prestito obbligazionario effettuato con il Molina. Si tratta di altri 500mila euro. La particolarità di queste operazioni risiede nel fatto che ai vertici della società come amministratori si sono avvicendati Luca Galli e Carlo Vimercati, entrambi anche ai massimi vertici delle fondazioni di territorio a Varese e Bergamo facenti parte del sistema di Fondazione Cariplo. In momenti distinti tra il settembre del 2015 e febbraio 2017 Mata Spa ha fatto diverse operazioni notarili tra Milano, Roma e Bergamo e sono state emesse 3.5 milioni di obbligazioni collocate tutte in fondazioni come si legge dai documenti contabili dell’azienda. Due di questi milioni provengono da Varese tra la fondazione comunitaria e il Molina.

Oggi la Mata spa ha come socio al 95,24% la Finholding srl con un capitale sociale di 20mila euro e operazioni svolte nel 2016 per 2.500 euro in tutto. Amministratore unico è Carlo Vimercati e chi era all’atto della sua costituzione nel gennaio del 2015? Luca Galli, sempre lui.

Lo stesso che durante l’estate dello scorso anno si è dimesso da presidente della Fondazione comunitaria, ma non dal Consiglio di amministrazione.

Un gioco di scatole cinesi che fa emergere un chiaro conflitto di interessi oltre che un problema di trasparenza nella gestione dei patrimoni delle fondazioni.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Aprile 2018
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