Ambiente, in Lombardia il 30% della biodiversità in Italia
La minaccia “aliena” da Popillia a cimice asiatica denunciata da Coldiretti
Con oltre ventimila varietà di flora e fauna la Lombardia rappresenta da sola il 30% delle circa 63 mila specie esistenti in Italia, molte delle quali sono a rischio per l’invasione di parassiti “alieni” provenienti da altri continenti. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della Giornata mondiale della biodiversità.
In particolare – spiega la Coldiretti – in Lombardia continua l’avanzata della Popillia japonica, il coleottero di origine giapponese in grado di attaccare 295 specie vegetali. Secondo gli ultimi dati regionali, infatti, a fine 2017 tra zone infestate e aree cuscinetto erano già oltre 250 i Comuni coinvolti nella lotta all’insetto killer, tra le province di Varese, Milano, Como, Monza Brianza e Pavia.
La Popillia japonica – spiega Coldiretti – è stata segnalata per la prima volta in Lombardia nel luglio 2014 lungo il Naviglio Vecchio a Turbigo (MI) e da allora il numero delle aree interessate è andato crescendo anno dopo anno: se nel 2015 – continua la Coldiretti regionale – erano 5 i comuni focolaio, alla fine dello scorso anno il loro numero era salito a 113, mentre nello stesso periodo i comuni cuscinetto sono passati da 8 a 145. La Popillia è considerata un vero e proprio flagello per almeno un centinaio di specie di forte interesse economico come il mais, la vite, il pomodoro, i meli e i fiori.
Tra gli ultimi insetti arrivati in Lombardia dall’estero a causa dell’intensificarsi degli scambi commerciali – spiega la Coldiretti regionale – c’è anche la “cimice marmorata asiatica” (Halyomorpha halys) che sta distruggendo i raccolti nei frutteti, negli orti e interessa anche le grandi coltivazioni di soia e mais. Tra le colture più colpite quella delle pere nel Mantovano. Proveniente dall’oriente c’è inoltre il tarlo asiatico (Anoplophora chinensis), che mangia i tronchi degli alberi. Nemiche della biodiversità vegetale lombarda anche la vespa del castagno e la diabrotica, che proviene dall’America e attacca il mais, una coltura danneggiata anche dalla presenza ormai radicata della nutria, un animale di origine sudamericana.
Tra i principali nemici della fauna autoctona lombarda ricordiamo lo scoiattolo grigio che sta sfrattando il più piccolo e pacifico cugino italiano, il gambero della Louisiana che ha colonizzato canali e aree umide, la testuggine dalle orecchie rosse. Dall’Est Europa il pesce siluro e dall’Oriente la vespa velutina, che si ciba delle più comuni api.
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