Una domenica per l’ospedale e il punto nascita

Continua l'impegno del Comitato e dell'Associazione Amor per chiedere alla politica di dare un futuro all'Ondoli e al suo punto nascite

domenica in piazza per l'ospedale ondoli

«Ancora una volta siamo qui a protestare contro il disinteresse della classe politica regionale e nazionale verso l’ospedale di Angera». Nella mattinata di domenica i rappresentanti del comitato spontaneo permanente per l’Ondoli, insieme al sindaco della cittadina Alessandro Molgora, al vice sindaco Marco Brovelli, ad alcuni sostenitori, ad Andrea Bagaglio di Mercallo Possibile e all’ex consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Paola Macchi hanno volantinato sul lungolago per sensibilizzare i cittadini sulla situazione critica che la struttura sta attraversando.

«La Regione – spiegano – aveva promesso nuova linfa vitale per l’Ondoli. Si parlava di un milione di euro. Ma dove sono finiti? Quei soldi non sono mai arrivati. In compenso alcuni medici se ne sono andati a lavorare altrove oppure sono andati e andranno in pensione senza poter essere sostituiti. È troppo facile risparmiare sui sacrifici del personale costretto a turni massacranti al posto che fare un lungimirante piano di assunzioni»

Il comitato torna a chiedere dunque un confronto con le istituzioni locali e i vertici della sanità per trovare soluzioni condivise e «porre rimedio alle storture della cosiddetta riforma Rizzi e in particolare all’attribuzione la competenza dell’Ospedale di Angera a Busto e il territorio a Varese».

In piazza nella giornata di domenica erano presenti con un banchetto informativo e un piccolo mercatino, anche le mamme dell’associazione Amor, che da oltre un anno si batte per non perdere il punto nascita e la ginecologia dell’ospedale, altro reparto attualmente in forte difficoltà a causa della mancanza di medici e personale. Soltanto poche settimane fa i rappresentanti dell’associazione avevano inviato una lettera aperta al presidente della Regione Attilio Fontana per ribadire l’importanza territoriale del reparto e dell’intero ospedale e per chiedere di mantenere alta l’attenzione su questo tema.

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Pubblicato il 28 Maggio 2018
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