Ecografia in gravidanza? Non c’è posto fino a settembre
Emanuela Crivellaro solleva il caso di una donna che, avendo scoperto tardi la sua gravidanza, non trova posto per eseguire l'indagine prenatale
Una giovane donna scopre ad aprile di aspettare un bambino. Quando ne ha la certezza e ottiene l’appuntamento dal ginecologo al suo ospedale di riferimento, il Galmarini di Tradate, è già alla ventesima settimana. Le viene prescritta un’ecografia, ormai per il secondo trimestre.
La signora, con il marito, va a prendere l’appuntamento, che le viene fissato, incredibilmente, per il 29 agosto, poco più di un mese prima del termine previsto per il parto a ottobre, e per lo più a Luino!
La signora si rivolge così alla nostra Fondazione e ci chiede di aiutarla a risolvere il problema, perché lei non è in grado di pagare l’esame. Eh già, perchè l’unica soluzione è farlo privatamente.
Abbiamo, infatti, appurato, che le ecografie ostetriche non sono oggetto di convenzione tra il Sistema Sanitario Nazionale e i centri accreditati che quindi le eseguono con il costo a carico della paziente. Costo dell’ecografia, 180 euro!
Torniamo all’URP di Tradate, per sollecitare un appuntamento in tempi ragionevoli. Il personale fa di tutto per trovare un buco, ma non c’è niente da fare. Prima di settembre non se ne parla.
La domanda spontanea è: ma tutte le donne che a maggio o giugno, dovessero scoprire di essere in gravidanza, per eseguire l’ecografia, devono aspettare di arrivare quasi alla data del parto? Oppure tutte si rassegnano e scelgono la via privata?
Nel caso della nostra signora, la situazione è grave perché lei, la via privata, non può permettersela».
Emanuela Crivellaro
Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso
L’ospedale rivela che, alla fine, l’appuntamento è stato fissato per il mese di giugno, nei tempi corretti. Il coinvolgimento dell’ospedale ha permesso, alla fine, di risolvere il problema. Rimane, comunque, aperto il tema delle liste d’attesa durante la gestazione. Gli ospedali tendono ad assicurare controlli e indagini alle pazienti prese in carico dall’inizio. Quante chiedono solo questi esami specifici o arrivano nel corso dei mesi gestazionali spesso non possono ottenere gli appuntamenti nei tempi utili. Oltre agli ospedali, nella rete di assistenza rientrano anche i consultori pubblici
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Per completezza di informazione si sarebbe dovuto scrivere in quale modo l’ospedale sia riuscito a trovare uno spazio libero per eseguire l’esame nei tempi concordati. Altresì letto così l’articolo sembra tanto di raccomandazione o quantomeno intercessione della stampa e questo costituirebbe sicuramente un lieto fine per la signora ma in torto per tutti gli altri pazienti che non hanno avuto l’accortezza di scrivere ad un giornale facendosi sentire. Insomma….letto così suona molto di Italian Way