Al Del Ponte la chirurgia pediatrica cresce, anche senza terapia intensiva
Dopo la bufera della scorsa settimana, l'azienda ospedaliera rende nota la casistica del chirurgo pediatra che ha fatto già 122 interventi, anche senza TIP
Dalla bufera per l’opera a metà ai risultati lusinghieri. Tornano ad accendersi i riflettori sull’ospedale Del Ponte di Varese.
E, questa volta, non è la mancanza di risorse necessarie a ultimare i nuovi reparti ma l’attività dell’unica unità operativa nuova, avviata dopo l’inaugurazione del nuovo polo della donna e del bambino: quello della chirurgia pediatrica.
L’azienda ospedaliera rende noto che l’equipe del dottor Valerio Gentilino ha già operato 122 bambini di cui 14 neonati. 49 sono stati gli interventi in urgenza e 33 quelli condotti con tecnica mini-invasiva. Attualmente sono tre gli specialisti in carico: oltre al primario, operano il dottor Giorgio Farris e la dottoressa Mirella Mogiatti. Presto, però, arriveranno i rinforzi con l‘assunzione a tempo determinato di tre nuovi chirurghi pediatrici: «In questo modo non solo si rafforza la nostra squadra, ma le si permette di compiere un salto di qualità decisivo: in sei potremo coprire il turno di notte e diventare così pienamente operativi sulle urgenze h24 e 365 giorni all’anno per tutti i presidi limitrofi».
Tra gli interventi effettuati ci sono stati anche quelli maggiori, grazie all’aiuto dei colleghi anestesisti diretti dal dottor Andrea Ambrosoli: è stato possibile eseguire per patologie malformative congenite ed acquisite a carico dei distretti cervicale, toracico e addominale.
«Possiamo stimare di eseguire tra i 300 e i 400 interventi chirurgici in questo primo anno – spiega il dott. Gentilino – Il nostro obiettivo è quello di dare piena concretezza al ruolo di Hub assegnato al Del Ponte, garantendo non solo tutti i servizi di base per quanto riguarda la chirurgia pediatrica, ma anche, grazie alle sale operatorie all’avanguardia di cui l’Ospedale Del Ponte dispone e in virtù del processo di superspecializzazione in ambito toracoscopio neonatale che ha caratterizzato la mia formazione professionale, la possibilità di eseguire interventi complessi con metodiche mini-invasive per le patologie a carico del distretto addominale e toracico di neonati, lattanti e bambini fino ai 18 anni di età».
La comunicazione aziendale non fa minimamente riferimento alla terapia intensiva pediatrica, ritenuta necessaria in fase di progettazione proprio per garantire sicurezza all’attività chirurgica. La comunicazione, invece, richiama collaborazioni internazionali : «@mici Del Ponte” è il titolo di una serie di incontri con massimi esperti nazionali e internazionali organizzati dal Primario senza un calendario rigoroso, perché – spiega il dottor Gentilino – nascono da rapporti personali di amicizia. Talvolta, operiamo insieme, come lo scorso 12 giugno, quando il dottor Alessio Pini Prato, Direttore della Chirurgia Pediatrica di Alessandria e fra i massimi esperti nazionali negli interventi per morbo di Hirschsprung, ha operato con me con tecnica mini-invasiva un neonato varesino affetto proprio da questa malattia: un intervento complesso, di 4 ore, che ha permesso di risolvere le gravi conseguenze di una patologia congenita dovuta all’assenza delle cellule nervose nell’ultimo tratto dell’intestino».
Ottime prospettive ed elevate ambizioni per specialisti di qualità. Intanto, però, l’eccezionale intervento per impiantare un neurostimolatore a una bimba di 5 anni è stato effettuato dai neurochirurghi all’ospedale di Circolo. Così come gli impianti cocleari dell’audiovestibologia continuano a essere trattati al Circolo dalla dottoressa Cristofari.
Che la comunicazione aziendale voglia lasciar presagire una rivisitazione dello sviluppo del nuovo Del Ponte?
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