Entro fine anno chiuderanno 4 punti nascita lombardi

La delibera approvata dalla giunta, visti i parametri rigidi imposti dalla normativa. Oltre Angera, chiuderanno entro dicembre Oglio Po’, Piario e uno tra Gravedona e Chiavenna

Avarie

Saranno quattro in tutta la Lombardia i punti nascita che chiuderanno dal primo luglio prossimo sino a fine anno. Lo ha deciso la giunta lombarda che ha decretato la fine delle attività di parto negli ospedali di Angera, Oglio Po’, Piario e uno tra Gravedona e Chiavenna.

La decisione è stata commentata dall’assessore al Welfare Giulio Gallera che ha ricordato i vincoli dei 500 parti stabiliti dalla legge a cui il Governo centrale non ha concesso deroghe: «Voglio chiarire che il provvedimento di oggi – ha rimarcato l’assessore – non è il preludio di una chiusura dei presidi ospedalieri, né l’anticamera di un loro depotenziamento, anzi, saranno messe in campo, anche con il coinvolgimento delle istituzioni locali, azioni volte a implementare i loro servizi e rispondere efficacemente ai reali bisogni del territorio».

Sul piano ostetrico, i 4 ospedali continueranno a offrire assistenza durante le fasi prima e dopo il parto: « Abbiamo studiato una riorganizzazione che si basa sul potenziamento e mantenimento dei servizi resi durante la gravidanza e il puerperio e presuppone unicamente la dislocazione del luogo del parto per garantire qualità e sicurezza alle madri e ai neonati. In sostanza – ha continuato Gallera – si dovranno predisporre specifiche progettualità che prevedano l’implementazione dei consultori e modelli di integrazione ‘territorio – ospedale – territorio’».

“Il nostro modello organizzativo offre alle donne in gravidanza un’ostetrica di riferimento, in rete con il Medico specialista in ostetricia e ginecologia, e le altre professionalità coinvolte nel Percorso Nascita, quali il Medico di medicina generale, il Pediatra di Libera Scelta, e altri Professionisti dove necessario. Una quota minoritaria può avere necessità di concreti interventi preventivi e/o terapeutici, talora anche con carattere di urgenza/emergenza; tali situazioni devono essere intercettate tempestivamente ed afferire a Centri di riferimento dotati delle competenze professionali e delle tecnologie necessarie. Per questo obiettivo prevediamo percorsi assistenziali differenziati per complessità e un’organizzazione della rete di offerta secondo il paradigma Hub e Spoke, supportata da adeguati sistemi di trasporto materno e neonatale. (STAM e STEN)».

Oltre al punto nascita, l’Ondoli rischia di perdere anche la pediatria: «Sul caso specifico dell’Ospedale di Angera – ha assicurato il presidente della Commissione sanità Emanuele Monti  mi sono fatto portavoce della necessità espressa a più riprese dal territorio, ovvero quella della difesa della pediatria, con la copertura di almeno un medico pediatra, una figura fondamentale anche per il pronto soccorso. Su questo tema mi sono attivato sentendo e portando questa richiesta direttamente ai due direttori generali coinvolti, Brazzoli dell’Asst Valle Olona cui fa capo attualmente Angera e Bravi, dell’Asst Sette Laghi, grazie al cui sforzo si è riusciti a tenere aperto fino ad oggi il punto nascite. Ho ricevuto riscontri positivi in questo senso continuerò a seguire la partita da vicino, anche per quanto riguarda la copertura della pediatria nel fine settimana. Questo si rende necessario anche in forza della vocazione turistica del territorio coinvolto e per venire incontro alle richieste dei cittadini».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Giugno 2018
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