La Liuc festeggia i suoi laureati: “Andate e correggete gli errori del passato”

Grande festa in Liuc per i 623 nuovi laureati salutati con i discorsi non convenzionali di rettore e presidente che esortano i loro ragazzi a diventare una classe dirigente consapevole

La festa per i laureati Liuc

Sorrisi e lacrime, come da tradizione. E’ la festa per i nuovi laureati Liuc: 623 ragazzi e ragazzi che, tocco in testa, hanno sfilato nel parco dell’università Cattaneo davanti ai vertici dell’ateneo e sotto gli occhi di parenti, amici e anche del neo ministro dell’Università Marco Bussetti per la classica festa di fine percorso che porta il contatore dei laureati Liuc a quota 10.743.

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Rompendo il protocollo, il presidente Liuc ha deciso di rivolgersi ai suoi ragazzi «come un padre, con le parole che ho detto e ripeto alle mie figlie». E partendo dal fatto che «spero che gli anni trascorsi qui abbiano contribuito a farvi crescere come donne e uomini» Michele Graglia ha esortato a «non adagiarsi sulle consuetudini, sulle presunte certezze del passato» perchè «ciò che fino a ieri ha funzionato non è detto che non possa essere migliorato». Graglia ha insistito molto su questo: «ci siamo forse concentrati troppo negli ultimi decenni sullo sviluppo tecnico, finanziaro, fortemente materiale e tutto ciò sembra aver tolto attenzione ai valori etici e morali del nostro vivere. Non si può prescindere dal riflettere su tutto ciò perchè la classe dirigente, la futura classe dirigente che siete voi, deve mantenere questi principi alla base del proprio agire». 

Una consapevolezza da cui nasce una precisa raccomandazione, quella «di essere capaci di confrontarvi civilmente, di saper approfondire i problemi, di assumervi le giuste e doverose responsabilità, di non lasciarvi andare al qualunquismo, di non reagire con indifferenza ai problemi, soprattutto se sono degli altri, di non cedere all’egoismo e di fermarvi, ogni tanto, a riflettere se quello che state facendo ha un valore positivo anche per il mondo che vi sta attorno». Graglia si è detto consapevole che «non è una sfida facile quella che vi attende, ma va affrontata con coraggio e determinazione lavorando anche per rimediare agli errori che la nostra generazione ha commesso: non abbiate paura di criticare costruttivamente e cambiare quello che, in alcuni casi, noi abbiamo fatto male».

Un protocollo, quello per la consegna delle lauree, che già l’anno scorso il Rettore Federico Visconti aveva rotto e che anche quest’anno ha deciso di infrangere. E così tra citazioni musicali e di letteratura Visconti ha ricordato come «questa è una sera di festa, sarà una notte di festa. Alle spalle avete anni di aula, di studio, di esami, di lezioni di vita che vi hanno fatto maturare un’esperienza». Anni che ora ci si lascerà alle spalle «come una nave che salpa da un porto» e sia che si continui il percorso formativo o che si entri nel mondo del lavoro a tutti il rettore ha ricordato che «le variabili in gioco sono tante e molte di esse non sono governabili» ma per affrontarle al meglio Visconti ha lasciato ai ragazzi tre consigli: «appassionatevi al vostro lavoro, imparate a prendere le misure rispetto al cambiamento e dimensionate correttamente il potenziale della tecnologia».

Protagonisti della festa, quest’anno, 623 laureati di cui 404 in Economia (162 per la laurea triennale e 242 magistrale), 171 in Ingegneria (79 nel triennio e 92 per la magistrale) e 48 in Giurisprudenza, oltre a 11 dottori di ricerca. Alcune delle loro storie le potete trovare cliccando qui.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Giugno 2018
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